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Il fisico catanese Fulvio Frisone, affetto da tetraparesi spastica distonica sin dalla nascita, è considerato lo Stephen Hawking italiano.
In effetti la sua storia ricorda quella del genio della fisica e Premio Nobel: con Hawking ha in comune l’amore per la fisica e la disabilità. Entrambi, però, sono stati in grado di dimostrare come la disabilità non sia un limite, diventando due esempi di determinazione e coraggio da seguire. Ormai da molti anni, Fulvio Frisone è un ricercatore nel Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania. La sua vita è stata raccontata prima in un libro e poi nel film Rai “Il figlio della Luna”.
Fulvio Frisone nasce a Catania il 19 gennaio 1966. A differenza di Stephen Hawking, la disabilità ha accompagnato Fulvio fin dalla nascita. Per un errore durante il parto, infatti, è affetto da tetraparesi spastica con distonie che lo costringe su una sedia a rotelle. Fulvio parla a fatica e non può muoversi da solo, ma nonostante i problemi, ha sempre vissuto a pieno la vita.
Grazie al coraggio e alla testardaggine dei genitori, si è sempre dedicato con determinazione allo studio e a tutte le sue passioni, come l’arte e la poesia.
L’aiuto e il sostegno dei familiari sono stati decisivi. Il padre Carmelo, infatti, inventò per lui un casco speciale con un’asta che gli permetteva di scrivere e disegnare al computer, permettendogli di sfruttare gli unici movimenti coordinati del suo corpo: quelli della testa. La madre Lucia, detta “mamma ciclone”, lo ha stimolato fin da bambino, riuscendo a farlo parlare.
Poi ha lottato per dargli una vita normale e ha imposto il diritto allo studio di suo figlio vincendo una lunga battaglia contro le scuole di Siracusa.
Fulvio Frisone ha conseguito la laurea in Fisica Nucleare nel 1989, presso l’Università degli Studi di Catania. con una tesi su “Le reazioni di fusione D-D in palladio deuterato”. Da diversi anni ormai, è un ricercatore del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, dove continua a occuparsi di fusione fredda.
Frisone ha dedicato anni di studi e ricerca ai fattori inquinanti alla base dei buchi neri nell’atmosfera e alla possibilità di produrre energia nucleare pulita escludendo le scorie radioattive. Il suo lavoro di ricerca sull’argomento gli ha procurato una vasta fama internazionale. Ha tenuto conferenze in Russia, Cina, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti. Nel 1992 ha ricevuto il premio Toyp per la ricerca scientifica e nel 2004 il premio Goccia di Rapolano Terme per i suoi studi.
La storia di Fulvio è stata raccontata dal film “Il figlio della Luna”, prodotto da Rai fiction e realizzato dalla “11 marzo” di Roberto e Matteo Levi con la regia di Gianfranco Albano. A interpretare Lucia Frisone, detta “mamma ciclone” è Lunetta Savino, mentre Fulvio avrà il volto, a seconda dell’età, di Alessandro Morace e, successivamente, di Paolo Briguglia.
Il film, ispirato alla storia di Fulvio ma che vede protagonista la madre Lucia che lotta per dargli una vita normale, ha fatto il pieno di riconoscimenti internazionali. Il film ha ricevuto il premio speciale Amade-Unesco e il riconoscimento per la miglior regia televisiva, nel tredicesimo Festival internazionale di Shangai.