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Il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi ha commentato l’intesa sul contenimento del riscaldamento globale raggiunta in occasione del G20 sottolineando che, senza un piano dettagliato con le misure da affrontare, tra cinque anni ci si troverà a constatare l’impossibilità del risultato: “Se non si realizza una road map condivisa dalle nazioni è difficile pensare che la promessa sia mantenuta“.
Parisi sulle emissioni: “Serve piano dettagliato”
Intervistato dal Corriere della Sera, lo studioso ha spiegato che in primis è necessario capire che gli interventi necessari per ridurre le emissioni incidono sulle abitudini delle popolazioni. Occorre per esempio trovare il modo di consumare meno aumentando i servizi pubblici nelle grandi città, adattare le nostre case ad una maggiore efficienza energetica e introdurre nelle aziende processi industriali meno dispendiosi in termini di energia.
Bisogna poi far convergere le posizioni dei grandi paesi che, al di là degli impegni ottenuti al G20, sono rimaste diverse in quanto economie nazionali in concorrenza fra di loro. Il problema fondamentale, ha continuato, è quello di frenarle per rallentare le emissioni e farlo con il consenso delle popolazioni. Quanto ai cento miliardi di dollari all’anno che si è detto voler garantire ai paesi in via di sviluppo per aiutarli nell’acquisire tecnologie energiche non inquinanti, secondo Parisi si tratta di “noccioline per i Paesi ricchi molti dei quali non sono stati erogati“.
Parisi sulle emissioni: “Serve piano dettagliato, altrimenti ridurle sarà un’illusione”
Quanto infine alla possibilità che entro la metà del secolo si arrivi all’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni, secondo lui senza un piano preciso rimane un’illusione. Quando al Cern decidono di costruire un nuovo acceleratore da accendere vent’anni dopo, per esempio, si comincia a stabilire di anno in anno che cosa disporre: “È così che si deve agire: per i trasporti se facciamo ricorso ai biocarburanti bisogna organizzarsi per produrli, altrimenti camion, navi e aerei continueranno a utilizzare risorse fossili“.