Sull'argomento Zelig erano già intervenuti su Tele dico io Natalino Balasso, Ficarra e Picone e Paolo Cevoli, quest'ultimo con un divertente video post.
Ho parlato del fenomeno Zelig anche con Grabriele Cirilli.
Come hai vissuto il periodo del tormentone “Chi è Tatiana”?
Non posso certo negare che mi sia servito proprio per diventare popolare. Ricordo che ai tempi la gente mi fermava per strada dicendomi “Tu sei quello di Tatiana”; da un po’ di tempo a questa parte però il pubblico mi riconosce semplicemente come Gabriele Cirilli. Io a Zelig devo veramente tutto, ma sono riuscito a uscire da quel ruolo. Non sono mai stato un artista “chiuso”.
Cosa ne pensi dell'affermazione di Balasso sull'involuzione di Zelig nel passaggio dalla seconda alla prima serata?
Come ho già detto prima devo molto a Zelig, però devo dire una cosa: quando il programma era in seconda serata si lavorava tutti assieme per raggiungere un buon risultato, quando invece è passato in prima hanno cominciato a dare molta importanza al nome, portando sul palmo di mano il contenitore ma non il contenuto: i comici sono stati messi un po' in disparte.
In quest'ultimo periodo del resto si gridava "Evviva Bisio e Michelle", "Evviva Bisio e Vanessa" e sotto sotto si pensava "Abbasso i comici" che invece, ti assicuro, hanno dato veramente tanto a Zelig.
Come vedi questa pausa di un anno, una trovata per poter tornare con maggior impatto televisivo più avanti (con maggior introiti pubblicitari) oppure uno "stop" obbligato per sopraggiunta stanchezza del pubblico?
Il programma ha semplicemente stancato, e poi siamo tanti comici: ricreare quel gruppo storico iniziale non è più facile.
Comunque Zelig è un tipo di tv che continua a piacerti?
Certo, è un buon modo di fare televisione. Io guardo un po' di tutto, ciò che proprio non mi piace sono i reality: in televisione è bello vedere il talento.