Argomenti trattati
Il regista italiano Gabriele Muccino ha saputo imporsi a livello internazionale grazie a prove cinematografiche quali La ricerca della felicità e Sette anime.
Gabriele Muccino è nato a Roma il 20 maggio 1967 figlio di Luigi, un dirigente della Rai e della costumista e pittrice Antonella Cappuccio.
In seguito all’abbandono degli studi in Lettere alla Sapienza di Roma, Gabriele si dedica al cinema frequentando un corso di regia a Cinecittà. A inizio anni Novanta quindi esordisce con dei piccoli docu-film per la trasmissione Rai Ultimo Minuto. Dopo fa esperienza come regista di documentari per esordire al cinema con il film Ecco fatto del 1998, in concorso al Torino Film Festival.
La notorietà arriva però l’anno successivo con il suo secondo film, Come te nessuno mai, il quale segna anche l’esordio sul grande schermo del fratello Silvio Muccino. La sua fama si consolida poi con L’ultimo bacio nel 2001, che ispira anche un remake hollywoodiano; con La ricerca della felicità e Sette vite, pellicole che vedono come produttore e attore protagonista Will Smith. Del 2010 è il sequel di L’ultimo bacio intitolato Baciami ancora, che bissa il successo del primo film.
L’infanzia del futuro regista è molto difficile, ma costituisce le basi per il suo futuro mestiere nel cinema. Muccino ha infatti descritto questi anni durante un’intervista:
La mia adolescenza è stata difficilissima. Iniziai a balbettare dal giorno alla notte, quando ero ancora in terza media, per l’ansia di dovermi esprimere e adattarmi a quello che gli altri si aspettavano da me. La società degli uomini avrebbe dovuto accogliermi e io mostrarmi a mia volta simpatico, dinamico, spiritoso e vitale. Nell’istante in cui fui chiamato a definire personalità e identità, all’improvviso mi mancarono letteralmente le parole. Non riuscivo a dire neanche il mio nome. Gli altri mi suggerivano le sillabe da mettere in fila e io arrancavo davanti agli amici e alle ragazze. Una cosa terribile. Avevo passato l’infanzia in una felice e silenziosa solitudine, tra mucche, colombi e contadini, scappando da Roma in corriera per rifugiarmi nella casa dei miei genitori in campagna e quando decisi di socializzare ebbi grandissime difficoltà. Ho attraversato quell’età nel travaglio diventando una spugna che tutto osservava e ogni cosa, con struggimento, assorbiva. Ero in ritardo rispetto ai miei coetanei, non sapevo chi fossero i Beatles. Soffrivo. Il cinema è stato il mio modo di comunicare al mondo che avevo qualcosa dentro. Il mio modo di urlare “adesso sedetevi, devo dirvi quattro cose”.
Dal 2002 al 2006 Gabriele Muccino è stato sposato con la violinista Elena Majoni e con lei ha avuto il figlio Ilan nel 2003.
In seguito alla separazione, la musicista ha sporto denuncia nei confronti dell’ex marito, accusandolo di violenze domestiche nei suoi confronti.
Prima di Ilan però il regista aveva già avuto un bambino, Silvio Leonardo, nato nel 2000 da una relazione con la designer Eugenia Di Napoli. Gabriele Muccino si è poi sposato in seconde nozze nel 2012 con Angelica Russo e da lei ha avuto sua figlia Penelope, venuta al mondo nel 2009.