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“Eppur si muove”. Viene ricordato così Galileo Galilei, con questa frase che, sebbene appena sussurrata, dimostra la beffa verso chi ha contestato la verità. Scopriamo il percorso che lo ha portato a cambiare completamente la prospettiva di visione della Terra.
Chi era Galileo Galilei
Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, matematico e accademico italiano. Cresce con i sei fratelli e i genitori di origini abbastanza importanti. La provenienza borghese gli consente una buona educazione e lo porta a iscriversi all’Università di Pisa.
Qui conosce la cugina Bartolomea che, nonostante la differenza d’età e il grado di parentela, sposa nel 1578. Oltre il matrimonio si dedica appunto allo studio che non corrisponde a quello che il padre sperava per lui, la medicina. Capisce infatti di voler sapere di più del mondo della matematica e segue gli insegnamenti di Niccolò Tartaglia e Ostilio Ricci.
Gli studi scientifici e i primi trattati
Con gli stessi insegnanti inizia ad appassionarsi alla meccanica e alla fisica così iniziano a teorizzare e lavorare su alcuni teoremi sia di geometria che di meccanica, come per esempio con gli studi di Archimede. La sua passione diventa presto anche il suo lavoro e inizia a insegnare matematica all’Università di Pisa.
Oltre a questa cattedra gliene viene offerta un’altra nell’Università di Padova dove oltre a matematica può insegnare geometria e astronomia. L’avvicinamento a queste tematiche si fa sempre più spazio nella sua vita e inizia anche a seguire gli insegnamenti di Copernico sul moto dei pianeti. Di questo tratta “Nuova astronomia” la sua pubblicazione del 1609 seguita da “Sidereus Nuncius”.
La rivoluzione scientifica e il cambio di prospettiva
A Galileo si deve una delle scoperte più importanti della storia dell’uomo. Prima dei suoi studi, gli uomini sostenevano che il Pianeta Terra fosse al centro dell’universo e che gli astri girassero intorno ad essa. Egli teorizza invece l’opposto, mettendo a rischio la teoria tolemaica fortemente sostenuta dalla Chiesa.
Infatti non tarda ad arrivare una prima conseguenza che prevede un’ammonizione formale seguita da una vera e propria bolla che lo dichiara eretico. Nel 1630 Galileo decide di pubblicare un nuovo testo che confermi le sue teorie, “Dialogo sui due Massimi Sistemi del Mondo” in cui dimostra la superiorità del suo credo.
Viene quindi chiamato a Roma per essere processato e qui, per evitare prigionia e torture, è costretto ad abiurare pubblicamente. Riesce, nonostante tutto, a lasciare un ultimo pensiero di rivolta con la frase pronunciata a mezza voce “Eppur si muove”.
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