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Georges Braque è considerato il padre del cubismo analitico insieme a Picasso.
Nascono delle riflessioni spesso contradditorie che portano però all’evoluzione di un movimento artistico che rompe lo spazio mantendendo un collegamento con la realtà attraverso soggetti riconoscibili. Uno studio che includerà artisti come Juan Gris e che porterà poi anche alla nascita del cubismo sintetico.
Georges Braque (Argenteuil, 13 maggio 1882 – Parigi, 31 agosto 1963) è stato un pittore e scultore francese. All’età di otto anni viene sradicato dalla sua città natale per trasferirsi a Le Havre e proseguire qui il percorso scolastico.
Comprende di non avere particolare interesse nello studio delle materie classiche o scientifiche e così si iscrive all’Ecole Supérieure d’Art dove sviluppa la sua passione.
Ha modo inoltre fin da giovane di sperimentare attraverso la pratica presso lo studio del padre che si occupa di pittura insieme a un collega che si occupa di decorazioni.
Capisce però di voler spostare il suo apprendistato nella capitale e così si trasferisce a Parigi dove continua anche il suo studio teorico.
Si trasferisce nel quartiere degli artisti, Montmartre, e qui conosce alcuni colleghi tra cui Francis Picabia e Marie Laurencin con cui nasce una potenziale storia che non riuscirà mai a concretizzarsi davvero. Durante gli anni nella Scuola di Belle Arti vive momenti di crisi alternati a uno studio coinvolgente e incontri importanti.
Frequenta numerose gallerie studiando il lavoro di impressionisti e subendo in particolare l’influenza di alcuni come Henri Matisse. Del collega assorbe soprattutto la scelta dei colori brillanti accompagnate dalle tecniche dei fauves.
Un momento fondamentale di questi anni però si registra nel 1907 quando Braque durante una mostra di Paul Cezanne conosce Pablo Picasso. Grazie a quest ultimo nasce nell’artista una profonda curiosità verso l’arte preistorica che lo porta ad analizzare meglio il proprio operato modificando quindi il suo approccio alla pittura che diventa ora meno artificioso e più geometrico.
L’amicizia nata con il pittore spagnolo porta a una serie di riflessioni artistiche.
Si iniziano a porre le basi per la nascita del cubismo analitico che modifica l’arte plastica. Dopo questa novità le opere dei due diventano immediatamente riconoscibili, anche grazie a delle novità aggiunte. Braque per esempio inizia a lasciare segni chiari come cifre stampate ma si distinguono anche per l’utilizzo di tecniche poco in uso come il collage.
Nel 1914 arriva però la chiamata alle armi che lo porta ad allontanarsi dall’amico ma anche dalla sua arte. Dopo il primo conflitto torna a lavorare alle sue opere ma in maniera indipendente modificando anche superfici, trame, colori, dimensioni ecc. A questi ultimi anni appartengono anche lavori decorativi che si ricollegano a dove tutto era iniziato.
All’età di 71 anni si spegne a Parigi lasciando ai posteri un grande patrimonio artistico distribuito in tutto il mondo.
In Italia è possibile osservare le sue opere nel “Museo del Novecento” di Milano, la “Galleria Nazionale di Arte Moderna” di Roma, la “Collezione Peggy Guggenheim” di Venezia e la Pinacoteca comunale “Orneone Marelli” di Terni.