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Georges Simenon è considerato uno degli autori più veloci e prolifici del suo periodo. Con una produzione letteraria estremamente ampia realizzata in pochissimo tempo, è noto specialmente per aver inventato il personaggio del Commissario Maigret.
Chi era Georges Simenon
Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga. Cresce in una famiglia modesta con il padre contabile e la madre casalinga, circondato da tanto amore. Non si distigue per una salute eccellente, infatti fin da bambino soffre di diversi problemi che portano anche allo scontro la famiglia materna con quella paterna.
Nonostante le difficoltà a scuola è un alunno meritevole, ma con l’arrivo del periodo adolescenziale si ribella agli insegnamenti della religione cattolica, impostigli fin da piccolo. Si dedica inoltre in questi anni alla lettura, specialmente di opere di Dickens, Conrad o i Dumas e alla scrittura, lavorando come cronista per la “Gazette de Liège”. Durante gli anni di collaborazione realizza inoltre la sua prima opera, pubblicata a soli 18 anni.
L’esordio e il successo di Georges Simenon
Con la morte del padre decide di trasferirsi a Parigi continuando a scrivere per alcune riviste sotto diversi pseudonimi. Pubblica racconti settimanali che gli portano successo e stabilità economica, consolidata ulteriormente una volta intrapresa la strada del romanzo commerciale. Per l’autore scrivere un libro è estremamente spontaneo, al punto che riesce a completare questo tipo di progetti in pochi giorni.
Nel 1928, durante un viaggio sui canali francese, trova la giusta ispirazione per i paesaggi dei suoi romanzi successivi. Tra le opere sicuramente più note di questo periodo c’è la raccolta dedicata al personaggio del Commisario Maigret, presentato al publico attraverso la rivista “Détective”. Le sue storie ispirano inoltre alcuni registi che realizzano trasposizioni cinematografiche come “Il mistero del crocevia” e “Il cane giallo”.
Georges Simenon e gli ultimi progetti
Una volta conclusa la seconda guerra mondiale inizia in Francia un momento difficile per i collaborazionisti che sono costretti a rifugiarsi altrove. Simenon, accusato di sostenere i nazisti, scappa quindi negli Stati Uniti dove è costretto a riniziare la sua vita. Qui conosce il suo grande amore, nonchè madre dei suoi successivi figli con cui torna in Europa intorno agli anni cinquanta.
Qui viene accolto e scelto nel 1960 come giudice al Festival del Cinema di Cannes dove partecipano alcuni film ancora oggi di estremo successo tra cui “La dolce vita” di Federico Fellini, diventato poi un suo grande amico. L’autore belga decide di scrivere il suo ultimo “Maigret e il signor Charles” nel 1972 per poi annunciare il suo ritiro. In realtà l’ultimo vero libro realizzato è “Memorie intime”, la sua autobiografia dedicata alla figlia morta suicida.