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Tra ribellione e stile, la giacca in pelle è un cult che ha accompagnato generazioni di ragazze e ragazzi. Oggi è diventato uno dei simboli più significativi della moda.
Giacca in pelle: must have per l’inverno
Torna il vintage, ma il leather jacket non se ne è mai andato in tutti questi anni: è uno dei capi d’abbigliamento più iconici e significativi della storia della moda nel mondo.
Un vero e proprio cult, il compagno di viaggio che ogni generazione ha o ha avuto nell’armadio.
Molti stilisti ci hanno giocato, proponendola in tutte le salse: c’è chi ha scelto di riempirla totalmente di borchie, oppure chi ha preferito cucirci sopra dei ricami o patches. C’è, invece, chi l’ha pitturata, come se fosse una vera e propria tela. Insomma, qualunque sia il suo aspetto, è e resterà un jolly.
Versatile e alla moda, è perfetta da utilizzare di giorno, con un outfit semplice come jeans e t-shirt, oppure la sera, per completare un abito lungo o corto, una gonna, fantasia o tinta unita.
Sta bene con tutto, con ogni stile, con qualsiasi colore e capo d’abbigliamento: con lei non sbagli mai.
Storia della giacca in pelle
Nel 1905, a Londra, si celebrava l’ingresso della pelle nella moda, con l’inaugurazione di uno store di nome Alweathers, sponsorizzato attraverso una pubblicità davvero rivoluzionaria: una donna con un corsetto bianco in pizzo, pantaloni e stivali da motociclista, che recitava lo slogan “Leather motor clothing for ladies”.
Il modello della giacchetta in pelle fu inventato nel 1928 in America dalla Schott Brother NYC e diventò la giacca preferita dei motociclisti.
La prima donna che indossò il chiodo fu Marie Mavient, pioniera dell’aviazione, ma il vero boom scoppiò negli anni ’50, con gli attori James Dean e Marlon Brandon, che fecero del “chiodo” un simbolo cult di ribellione.
In quegli anni nasce pure la subcultura dei bikers, devoti alle loro motociclette, che abbinavano il giubbotto in pelle ai jeans Levi’s 501 e stivaletti.
Arriva,più tardi, l’era dei rocker come Elvis Presley, e dei greaser, caratterizzati dall’uso della brillantina, che ascoltavano il rock’n roll, proprio come l’iconico John Travolta, nel film Grease.
Con gli hippies, negli anni ’60-‘70, le giacche in pelle diventano chiare, grazie al contributo di Woodstock e vengono decorate con le frange, colori e ricami floreali, ma poi, tornano al proprio colore di origine, il nero, con l’affermazione dei punk, i quali vi applicavano borchie, catene o spille varie.
Il 1971 è un anno chiave perché, grazie a Vivienne Westwood, la giacca di pelle entra ufficialmente nel mondo della moda e diventa un capo d’abbigliamento must have, di tendenza che rifletteva il ribelle street style.
Essendo un modello fino ad allora maschile, nel corso degli anni, esso si modella, divenendo più aderente, più adatto e molto apprezzato dal pubblico femminile.
La pelle però non si afferma solo attraverso il giubbotto: oggi, molti stilisti, hanno presentato intere collezioni di questo materiale e il pioniere di questa svolta fu Yves Saint Laurent.
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