Chi era Giangiacomo Feltrinelli: vita dell’editore italiano

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Ricordato tra i nomi dei più grandi editori del ‘900 insieme ad Arnoldo Mondadori, Giangiacomo Feltrinelli è stato fondamentale nella storia dell’editoria, ma anche nell’attivismo politico attraverso la partecipazione attiva durante tutto il corso della sua vita.

Chi era Giangiacomo Feltrinelli

Giangiacomo Feltrinelli di Gargnano (Milano, 19 giugno 1926 – Segrate, 14 marzo 1972), è stato un editore italiano. Cresce nel capoluogo lombardo in una delle famiglie aristocratiche e più facoltose della penisola. Eredita il titolo nobiliare diventando quindi marchese di Gargnano, la città di orgine dei genitori. Il padre è un imprenditore di grande rilevanza ed è presidente di numerose società tra cui la Edison, la Feltrinelli Legnami, il Credito Italiano e altre.

La famiglia inizia a sentire le prime difficoltà con l’arrivo della seconda guerra mondiale che li obbliga a trasferirsi nella città natale della madre vicino al Lago di Garda fino al termine del conflitto.

Inizialmente Giangiacomo si schiera a favore del fascismo ma grazie ad un dibattitto interessante con il giornalista Antonello Trombadori cambia nettamente la sua posizione politica prendendo anche parte in maniera attiva alla Resistenza. 

La nascita della casa editrice di Giangiacomo Feltrinelli

Concluso il conflitto prende parte al Partito Socialista Italiano dove ha modo di conoscere anche il suo primo amore: Bianca Dalle Nogare. Entrambi in seguito a una forte crisi di partito scelgono di unirsi al Partito Comunista Italiano in maniera attiva.

Si impegna anche a raccogliere documenti e testimonianza del movimento operaio ponendo le basi per uno dei più grandi istituti di ricerca in merito alla storia sociale cioè la Biblioteca Feltrinelli (diventata successivamene la Fondazione Feltrinelli). 

Nel frattempo fonda anche la casa editrice Giangiacomo Feltrinelli Editore che sceglie di pubblicare inizialmente bestseller internazionali dimostrandosi molto interessato ad un’apertura culturale. Tra i suoi titoli emergono anche opere più sperimentali come “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa diventato poi un grande successo anche grazie al film adattato da Luchino Visconti. Alle vicende letterarie e imprenditoriali si uniscono inevitabilmente anche aspetti di vita privata.  

Giangiacomo Feltrinelli e l’impegno politico

Decide nel 1964 di partire per Cuba con la volontà di conoscere Fidel Castro con cui instaura un forte rapporto di amicizia. Successivamente si reca in Bolivia dove vuole conoscere un giornalista francese attivo nelle azioni di guerriglia di Che Guevara. Qui dopo una serie di peripezie riesce ad ottenere del materiale di grandissimo successo “Diario in Bolivia” che diventa subito uno dei più grandi best seller della casa editrice.

L’azione politica di Feltrinelli prosegue anche al suo ritorno in Italia, in particolar modo in merito all’attentato di Piazza Fontana che lo porta a maturare scelte estreme. Decide infatti di fondare i Gruppi d’Azione Partigiana, progetto paramilitare di stampo guevarista, ma le cose non vanno nel migliore dei modi.

Nel 1972 il suo corpo viene trovato da un contadino e si aprono le indagini sulla sua morte, che sembrano non convincere tutti. Il Movimento Studentesco si ritrova per esempio a discutere della dichiarazione che vede questa morte come accidentale uscendone poco convinti quanto i dirigenti comunisti e le Brigate Rosse che aprono indagini interne.