Chi era Gianni Rodari: tutto sullo scrittore di libri per bambini

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A prescindere dalle scuole frequentate o dai maestri avuti, tutti hanno dovuto imparare almeno una filastrocca di Gianni Rodari durante l’infanzia.

Il nome dell’autore riecheggiava tra i banchi della scuola elementare come quello di Alberto Moravia al liceo, o di Vittorio Alfieri in un’università umanistica. Scopriamo quindi chi era il noto scrittore di libri per bambini.

Chi era Gianni Rodari

Gianni Rodari, (Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980), è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista, poeta e partigiano italiano, diventato noto per la sua produzione letteraria per l’infanzia.

Cresce con il padre Giuseppe, un fornaio sposato in seconde nozze con Maddalena, che lavorava insieme al marito nella bottega paterna. Si iscrive alle scuole elementari dove interrompe il suo percorso dopo la morte del padre per broncopolmonite. La madre rimasta sola cede l’attività del marito al fratellastro di Gianni, Mario (1908-1966), nato dalle prime nozze del padre. Nel 1931 la madre iscrive Gianni nel seminario cattolico di San Pietro Martire di Seveso in provincia di Milano, per accorgersi presto che non era adatto a quel percorso.

Nel 1937 quindi si diploma come maestro presso Gavirate. Due anni dopo si iscrive alla facoltà di lingue dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, abbandonando però all’inizio del percorso.

Durante la seconda guerra mondiale rimane a casa, esonerato dal servizio militare a causa della salute cagionevole. Intanto, vince il concorso per diventare maestro e inizia come supplente a Uboldo. Segnato dalla guerra che gli porta via i due migliori amici e vede il fratello in un campo di concentramento in Germania, alterna all’insegnamento un ruolo attivo nel PCI.

La carriera giornalistica

Dopo il 25 aprile 1945, inizia la carriera giornalistica in Lombardia, dapprima con giornali minori per arrivare a scrivere nel 1947, per L’Unità di Milano, su cui, due anni dopo, inizia a curare la rubrica La domenica dei piccoli.

Pochi anni dopo si trasferisce a Roma e fonda con Dino Rinaldi il “Pioniere” settimanale per ragazzi che dura per ben 10 anni. In piena guerra fredda, dopo la pubblicazione del suo primo libro pedagogico “Il manuale del Pioniere”, viene scomunicato. Questo lo porta ad avere nemiche le parrocchie che bruciavano il suo libro.

Per una quindicina d’anni, collabora anche a numerose altre pubblicazioni: scrive su quotidiani e periodici e cura libri e rubriche per ragazzi. Nel 1958 inizia a collaborare con Rai e BBC, come autore del programma televisivo per l’infanzia Giocagiò.

Nel 1973 esce il suo miglior lavoro pedagogico: Grammatica della fantasia, saggio indirizzato a insegnanti, genitori e animatori, nonché frutto di anni di lavoro passati a relazionarsi con il campo della “fantastica”.

Grammatica della fantasia

La Grammatica della fantasia è definita come l’ “introduzione all’arte di inventare storie”. È l’unico volume dello scrittore non appartenente al genere narrativo, ma dal contenuto didascalico e teorico.

Quello che io sto facendo è di ricercare le “costanti” dei meccanismi fantastici, le leggi non ancora approfondite dell’invenzione, per renderne l’uso accessibile a tutti. Insisto nel dire che, sebbene il Romanticismo l’abbia circondato di mistero e gli abbia creato attorno una specie di culto, il processo creativo è insito nella natura umana ed è quindi, con tutto quel che ne consegue di felicità di esprimersi e di giocare con la fantasia, alla portata di tutti.

Il manuale si sviluppa in 45 capitoli e la maggiorparte dei temi e degli episodi della poliedrica attività di scrittore e di studioso di Gianni Rodari.