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Massimo Giletti è sempre stato dalla parte di Fabrizio Corona, concedendo all’ex galeotto moltissimo spazio televisivo completamente a suo favore. In diverse occasioni, infatti, Massimo Giletti ha ospitato Corona a Non E’ L’Arena, dandogli modo di raccontare la storia controversa della sua incarcerazione e della sua messa in libertà dal proprio punto di vista.
Massimo Giletti: “Corona usato dalla Marcuzzi”
Massimo Giletti ha un’idea precisa di come si dovrebbe trattare il “personaggio Corona”. A suo modo di vedere, Corona andrebbe “aiutato” attraverso l’esposizione televisiva piuttosto che sfruttato per are audience. Secondo Giletti, infatti, tutti i programmi che hanno trattato l’argomento Corona lo hanno fatto utilizzando Fabrizio quasi come carne da macello, senza rispetto per l’uomo e per la sua storia.
La stessa vicenda de L’Isola dei Famosi, goccia che ha fatto traboccare la pazienza dei giudici e che ha fatto rispedire Fabrizio Corona a San Vittore, secondo Giletti poteva essere evitata se gli autori e la presentatrice dell’Isola si fossero comportati in maniera professionale con Fabrizio.
Secondo il presentatore, invece, gli autori del reality hanno deciso di strumentalizzare Fabrizio Corona sapendo perfettamente quello che sarebbe accaduto nel momento in cui sarebbe stato mandato in onda il videomessaggio destinato a Riccardo Fogli. Lo scandalo e tutto quello che ne consegue era stato previsto e voluto, senza tenere in alcuna considerazione le conseguenze che avrebbe potuto avere per Corona e, in seconda analisi, per Riccardo Fogli e la sua famiglia.
“Corona poteva dire di no”
Dopo aver assistito allo scempio mandato in onda da Canale Cinque, Massimo Giletti ha fortemente criticato anche Fabrizio, il quale poteva rifiutarsi di partecipare alla trasmissione e di trattare quell’argomento specifico con i toni che ha scelto di utilizzare.
Per quale motivo, secondo Giletti, Corona avrebbe dovuto sottrarsi a L’Isola dei Famosi e continuare a partecipare a programmi come Non E’ L’Arena? Il motivo è semplice: il tono. Giletti si è detto profondamente disgustato dal tono utilizzato da un certo tipo di televisione che il conduttore ha definito “lavanderia industriale”, in cui basta andare a raccontare i propri fatti personali con toni scandalistici o lacrimevoli per raccogliere il consenso del pubblico e trasformarsi rapidamente da quasi sconosciuti a personaggi degni di nota.
Il servizio di Rogoredo: importante o no?
Alla “lavanderia industriale” delle altre trasmissioni, Giletti ha voluto opporre un modo diverso di fare televisione, riferendosi in particolare al servizio nel bosco della droga di Rogoredo che Fabrizio Corona ha girato proprio con una troupe di Non E’ L’Arena e che il giudice ha considerato – sempre secondo quanto riferito da Giletti – rilevante per un’eventuale “attività futura” di Fabrizio Corona. Quale sia quest’attività futura non si è ben capito, ma di certo la realizzazione di quel servizio ha dato l’idea che Corona non avesse completamente il contatto con la realtà: a suo modo di vedere il motivo per cui venne aggredito nel Bosco della Droga fu la sua fama mediatica, e non il fatto che avesse portato una telecamera all’interno di una zona “interdetta” tanto alle forze dell’ordine quanto ai reporter.