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Noto per essere stato uno degli attori più noti della scena italiana, Gino Cervi ha asssitito al cambiamento del mondo della recitazione. Con un inizio carriera incentrato esclusivamente sulla produzione teatrale, è riuscito con l’avvento del cinema e della televisione ad adattare il suo stile incisivo e unico passando da momenti più drammatici a parti più comiche come quelle ottenute durante gli anni della “commedia all’italiana” .
Chi era Gino Cervi
Gino Cervi, nato Luigi Cervi (Bologna, 3 maggio 1901 – Punta Ala, 3 gennaio 1974), è stato un attore e doppiatore italiano. Cresce con la madre Angela e il padre Antonio, giornalista e critico teatrale per la testata bolognese “Il Resto del Carlino”. Vive nella sua città natale dove sviluppa la passione per il teatro già da molto piccolo.
Esordisce come attore ad appena venti anni in una compagnia specializzata in genere drammatico. Nel 1924 partecipa al suo primo spettacolo, “La vergine folle” a fianco di Alda Borelli e l’anno successivo passa a recitare al Teatro d’Arte di Roma che allora vedeva come direttore Luigi Pirandello. Nel ruolo di primattore per volontà del noto scrittore, collabora con attori di grande importanza come Marta Abba, Ruggero Ruggeri o Lamberto Picasso.
Gino Cervi dal teatro al cinema
Nel giro di poco tempo diventa un attore di grande successo al punto che inizia a collaborare con compagnie di notevole importanza recitando opere storiche di autori come Shakespeare, Goldoni ecc. Decide di fondare la compagnia semistabile insieme ad alcuni colleghi nel 1938 e l’anno successivo ne assume la direzione.
Nei primi anni Trenta, quando è ormai un nome stabile e noto del teatro, inizia a muoversi anche nel mondo del cinema. Il suo esordio si registra nel 1934 con la pellicola “Frontiere” di Cesare Meano, ma sarà Alessandro Blasetti il regista con cui creerà un forte sodalizio artistico e che lo porterà al successo anche sul grande schermo.
Dopo diversi anni dall’inizio della sua carriera nel cinema, ottiene grande successo attraverso la serie di cinque film ispirati ai progetti diGiovannino Guareschi. La serie di Don Camillo dimostra le grandi doti attoriali di Cervi che dimostra di essere portato anche per la comicità, genere con cui prosegue anche negli anni sessanta con il noto genere della “Commedia all’italiana”. Prende parte in questi anni a film come “Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo” o “Anni ruggenti”.
Gino Cervi e i programmi in televisione
Con l’avvento della televisione dimostra la sua già nota versatilità presentandosi anche sul piccolo schermo. Riesce infatti a conquistare il pubblico ripetendo le parti del Cardinale Lambertini proponendolo nuovamente nel 1963. Inoltre l’anno dopo prende parte al cast di “Le inchieste del commissario Maigret” a fianco di Andreina Pagnani. Il grande successo della serie ha portato la Rai a riproporre più volte le repliche della serie anche dopo la morte di Cervi.
Tra le sue ultime apparizioni nel mondo dello spettacolo c’è la partecipazione ad alcuni caroselli per un brandy della Buton. Si ritira poi dalla scena per concedersi gli ultimi anni di tranquillità in casa sua.