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Di disturbi alimentari si parla sempre poco e in modo superficiale.
Ciò fa si che si creino sempre più tabù ed ignoranza attorno all’argomento. Proprio per cercare di fare informazione è stata istituita la giornata del Fiocchetto Lilla, dedicata appunto alla sensibilizzazione sui disturbi alimentari di ogni tipo.
L’iniziativa nasce il 15 marzo 2012, quando l’Associazione “Mi nutro di Vita” promuove per la prima volta la giornata del Fiocchetto Lilla, ma viene riconosciuta ufficialmente solo nel 2018, come Giornata Nazionale contro i Disturbi dell’Alimentazione.
Scopriamo qualcosa in più su questi disturbi: quali sono, chi colpiscono e come farsi aiutare.
Purtroppo non esiste solo l’anoressia e degli altri disturbi alimentari si parla sempre troppo poco. Chi ne soffre non lo fa per vergogna o perché non accetta la propria condizione, chi non ne soffre invece non si informa forse per troppa leggerezza. Oltre all’anoressia esistono infatti anche la bulimia, il sovrappeso e la fame nervosa, tutti disturbi che se sottovalutati possono portare a conseguenze gravissime e anche alla morte.
Ognuno di questi agisce in modo diverso e le meccaniche che li scatenano sono molto complesse, ma generalmente si tende a distinguere le patologie dai traumi subiti che si legano inevitabilmente al disturbo dell’immagine corporea.
L’anoressia, dicevamo, è il disturbo alimentare più conosciuto e consiste nel rifiuto del cibo. Può avere appunto diverse origini come una malattia, un trauma o la paura di ingrassare. È spesso legata al disturbo dell’immagine corporea, ovvero una percezione alterata del proprio corpo.
C’è poi la bulimia, caratterizzata da abbuffate ricorrenti seguite da momenti di controllo forzato del peso attraverso l’induzione del vomito, i lassativi o ancora sessioni intense ed estenuanti di attività fisica. Anche il sovrappeso può essere causato da patologie che non riguardano necessariamente lo stato psicologico di una persona, ma non sempre e comunque può sicuramente spingere anche verso uno stato depressivo. La fame nervosa è invece quella tendenza a mangiare una quantità spropositata di cibo anche se non se ne ha realmente bisogno, spesso per compensazione psicologica.
Un altro fattore su cui si tende a non porre mai l’accento è che i disturbi alimentari non riguardano solo le giovani donne, ma possono colpire ad ogni età e soprattutto ogni genere, ci sono infatti tantissimi ragazzi e uomini che ne soffrono.
Fortunatamente oggi esistono tantissimi centri specializzati sparsi per l’Italia a cui rivolgersi per chiedere aiuto. La Società Italiana di Riabilitazione Interdisciplinare Disturbi alimentari e del Peso ha infatti pubblicato una lista consultabile online con tutti i referenti regionali e i loro recapiti.
Molto importanti sono anche il supporto psicologico di un esperto e quello delle famiglie del paziente, a cui viene chiesto di non sminuire il problema e, allo stesso tempo, di non assecondare le cattive abitudini alimentari del loro caro.
In un’epoca in cui il minimo difetto fisico si può cancellare a colpi di Photoshop, sorprendentemente anche i social network si stanno rivelando degli alleati preziosissimi nella lotta contro i disturbi alimentari.
Un esempio su tutti è Carlotta Gagna, conosciuta su Instagram come “Traininpink”, la prima personal trainer italiana a parlare di body positivity proponendo un allenamento atto a stare bene con se stesse senza cedere all’ossessione per risultati impossibili. Carlotta in passato ha sofferto di disturbi alimentari, ma ha imparato ad accettarsi col tempo e ha deciso di usare la sua storia per aiutare altre persone.
Anche su TikTok si trovano tantissimi video di ragazze che soffrono di disturbi alimentari che usano questo social per motivarsi a stare sempre meglio e per motivare, con la propria esperienza, chi come loro sta affrontando problemi più o meno gravi di alimentazione.
Una di queste è “Jadeanderi.ly”.