Sarà il 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2020.
Questa ricorrenza si celebra ogni anno dal 1999 con l’obiettivo di sensibilizzare su quella che è a tutti gli effetti una violazione dei diritti umani, una violazione che è una conseguenza della costante discriminazione contro le donne che ancora vige e ci mostra i suoi effetti.
La ricorrenza è stata stabilita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999.
Con tale atto si è deciso che il 25 novembre fosse la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, stesso giorno deciso da un gruppo di attiviste che si riunì a Bogotà nel 1981 all’incontro Femminista Latino-Americano e dei Caraibi. Scelsero proprio il 25 novembre per ricordare un violento atto accaduto proprio quel giorno: nel 1960 furono assassinate le tre sorelle Mirabal, esempio di donne rivoluzionarie che si opposero al regime di Trujillo, dittatore in Repubblica Dominicana dal 1930 al 1961.
Le sorelle furono torturate e infine strangolate. Dopo l’uccisione fu simulato in incidente e i corpi furono ritrovati in fondo a un burrone.
Ogni anno in questa data, tutti i Governi e le Organizzazioni internazionali sono invitati a promuovere eventi e iniziative che possano sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema in questione. Il fenomeno è ampio e riguarda una pluralità di episodi in cui le vittime sono le donne: dalle discriminazioni sul lavoro agli episodi di catcalling fino allo stalking e ai femminicidi.
Senza contare che in alcuni Paesi esistono ancora tradizioni che pongono la donna in stati di grave inferiorità: dalle spose bambine alle violenze sistematiche che arrivano a privare le donne dell’utero così da farle lavorare senza l’inconvenienza del ciclo mestruale. I dati non sono confortanti: il report della Polizia di Stato 2019 registra un reato contro le donne ogni 15 minuti.
Le violenze spesso però non sono atti eclatanti.
Le violenze domestiche e quelle psicologiche vanno lentamente a demolire la dignità femminile anche senza l’uso di violenza fisica. In questi casi il problema è più profondo e radicato e ancora più difficile da combattere perché sono le vittime stesse a non rendersi conto della gravità della situazione in cui sono costrette a vivere. La violenza non è solo una percossa o un livido. Non sempre lascia segni sulla pelle ma nell’anima sicuramente sì.
La violenza sulle donne è un tema che tocca tutta la società, non è solo una questione femminile, e per questo è bene che tutti prendano coscienza del problema per cercare di estirparlo definitivamente.
Leggi anche: Coronavirus, le donne sono le più colpite nel mercato del lavoro