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La Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’ONU nel 1992, si celebra ogni 22 marzo ed è l’occasione in cui si sottolinea l’importanza dell’acqua e su come gestirla e come non consumarla.
La Giornata mondiale dell’acqua, è stata istituita nel 1992 dall’ONU secondo le direttiva dell’Agenda 21. Quest’anno è giunta al suo trentesimo anniversario. Per l’edizione del 2022 del World Water Day, il tema scelto da UN-Water, organismo in capo alle Nazioni Unite è “Acque sotterranee- rendere visibile l’invisibile”. Le falde acquifere, non visibili alla nostra vista, sono un bene di fondamentale importanza non solo per l’uomo ma per l’intera terra.
Con il preoccupante cambio climatico, le acque sotterranee presenteranno con il passare del tempo maggiori criticità; è necessario, quindi, lavorare insieme per gestire questa importante risorsa. Bisogna rendersi conto che l‘acqua è un vero tesoro inestimabile, vitale per l’umanità e per la natura che non va sprecata e che deve essere salvaguardata come rileva l’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030.
L’Italia è tra i paesi europei più ricche di risorse idriche.
Secondo alcune stime, l’acqua effettivamente utilizzabile ammonta a circa 58 miliardi di metri cubi. Di questi quasi 3/4 provengono da sorgenti superficiali come fiumi, laghi e falde superficiali mentre il 28% deriva da falde sotterranee. Attualmente però si sta vivendo un momento di criticità per quanto riguarda l’acqua. Infatti, circa il 20 % del nostro Paese è a rischio siccità e desertificazione. Secondo le previsioni del World Resource Institute l’Italia sarà in una situazione di stress idrico entro il 2040.
Gli sprechi, le cattive abitudini, insieme al cambiamento climatico e all’inquinamento, sono tra i fattori maggiori che prosciugano le nostre risorse idriche. A questa situazione si unisce una propensione allo spreco, infatti gli italiani consumano tantissima acqua rispetto alla media europea. Il consumo medio pro-capite degli italiani è di circa 220 litri al giorno contrariamente a quanto consumano gli europei che è circa 165 litri al giorno. Questo avviene perché gli italiani non hanno consapevolezza di ciò che le loro azioni comportano a ciò bisogna aggiungere anche la mancanza nel nostro paese di tecnologie e tecniche che salvaguarderebbero l’acqua.
Finish, leader italiano nel mercato di prodotti per lavastoviglie, insieme a Future Food Institute ha deciso di impegnarsi con un progetto “Acqua nelle nostre mani” per diffondere maggiore consapevolezza sui comportamenti da avere e su nuove abitudini che gli italiani devono imparare per non sprecare l’acqua. Per tutelare l’agricoltura, uno dei maggiori settori che consuma circa il 60 % dei consumi idrici totali, si carca di promuovere l’abbandono di cattive abitudini, come sciacquare i piatti prima di metterli nella lavastoviglie.
In questo modo si sprecano circa 38 litri ogni volta. Inoltre, Finish, farà parte di un progetto didattico indetto nello scuole “Hackathon nella scuola”.
Ma quali sono i comportamenti degli italiani che cercano di ridurre il proprio impatto sull’acqua? Circa il 73 % afferma di chiudere i rubinetti quando non è necessario e di utilizzare la lavastoviglie solo quando è piena; il 49% si impegna a fare docce brevi e il 67% preferisce la doccia alla vasca.
Ma questo non basta e ci dimostra come l’acqua sia un bene di fondamentale importanza che deve essere preservate con giuste politiche e con opportuni investimenti infrastrutturali oltre che un cambiamento totale del nostro stile di vita.