Argomenti trattati
La seconda guerra mondiale, come qualsiasi conflitto d’altronde, ha portato con sé numerose tragedie.
Noto a tutti, per esempio, il genocidio ebraico, che ancora oggi rimane una cicatrice dolorosa. Meno conosciuta, ma che necessita delle stesse attenzioni, la tragedia della regione del Carso. Dedichiamoci qualche minuto per onorare il giorno di ricordo delle foibe.
È doveroso innanzitutto introdurre il fenomeno per comprendere meglio cosa sono state le foibe. Con questo termine si definiscono delle cavità naturali, solitamente di una profondità di qualche centinaia di metri, situate nella regione del Carso.
Durante il periodo del regime fascista vengono compiuti in queste zone di confine e di conflitto tra attuale Italia, Slovenia e Croazia, dei massacri contro la popolazione italiana.
Per ordine del governo comunista di Tito in Jugoslavia, i partigiani filo sovietici, dovevano occuparsi degli italiani, considerati tutti fascisti e anticomunisti.
Gli uomini a servizio del maresciallo, torturavano gli uomini della penisola che vivevano in Istria e Dalmazia e in seguito li gettavano in queste fosse naturali, le foibe.
Queste barbarie non sono definibili in termini numerici, gli storici parlano anche di oltre diecimila persone morte in questo modo. Le ragioni si trovano naturalmente nell’insoddisfazione delle città di confine tra stati che rivendicano i propri territori.
Si riesce infatti a trovare una soluzione pacifica solo con il trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947 che definisce una volta per tutte quali città appartengono all’Italia e quali alla Jugoslavia.
In onore di questa giornata, nel 2004, il deputato Roberto Menia istituisce il giorno di ricordo delle foibe con la volontà di
«conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
L’introduzione di questa giornata vuole essere un invito a conoscere e non dimenticare la storia. Come solito nella celebrazione di queste giornate si chiede un minuto di silenzio e riflessione. Alcuni enti si impegnano anche ad organizzare momenti celebrativi e in parlamento si svolgono cerimonie per questa giornata.
La volontà di diffondere consapevolezza è fondamentale a partire dall’ambiente scolastico, che attraverso la conoscenza può evitare che azioni simili si ripetano. Può essere utile, per avere un’idea più approfondita dell’argomento, consultare dei testi che lo presentino con cura e dei documentari che, attraverso le immagini, rendano ancora più espliciti i concetti.
LEGGI ANCHE: Chi era Robert Capa: storia del grande fotografo di guerra