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Amata dal pubblico, dalla critica e dai grandi registi con cui ha lavorato, Giovanna Ralli è considerata oggi una delle migliori attrici del panorama italiano.
Scopriamo la sua storia dagli esordi al grande successo.
Giovanna Ralli, nata a Roma il 3 gennaio 1935, è un’attrice italiana. Cresce nel quartiere Testaccio dove vive un’infanzia segnata da difficoltà economiche che la portano ad avvicinarsi al mondo della recitazione prestissimo. Per aiutare economicamente la famiglia inizia a recitare a soli sei anni esordendo nel film “La maestrina”.
Dopo l’esordio seguono una serie di progetti cinematografici da subito di grande successo come “I bambini ci guardano” del grande Vittorio De Sica. All’età di quindici anni prende poi parte a “Luci del varietà” di Federico Fellini e Alberto Lattuada, seguito da progetti di Luigi Zampa e Aldo Fabrizi.
In questi primi anni il suo forte accento romano la porta ad essere doppiata e il suo nome difficilmente appare nelle locandine, ma negli anni ’50 arriva la vera fama.
Grazie a Sergio Amidei, a cui per altro si lega sentimentalmente, inizia ad ottenere parti principali. Si ricordano per esempio quelle in “Anni facili”, “Racconti romani” e “Il momento più bello” a fianco di Marcello Mastroianni.
Per molti anni viene etichettata come popolana romana perchè questo è il ruolo che interpreta nella maggior parte dei film.
Si inserisce poi nel cinema neorealista quando conosce Roberto Rossellini che la sceglie prima per una piccola parte in “Il generale Della Rovere” e successivamente come protagonista in “Era notte a Roma”. Tra i progetti di successo di questi anni si ricordano “Il nemico di mia moglie” di Gianni Puccini, “Costa Azzura” di Vittorio Sala ma anche “Nel blu dipinto di blu” a fianco di Domenico Modugno.
Sono numerosi i generi a cui prende parte l’attrice, partecipa infatti a commedie, ma anche film tragici come nel film “La fuga” dove interpreta il difficile ruolo di Piera, una ragazza lesbica negli anni ’60, con cui ottiene il Nastro d’argento come miglior attrice.
Questo successo la porta a sperimentare una carriera ad Hollywood dove inizia a prendere parte ad alcuni progetti oltreoceano.
Gli Stati Uniti non le restituiscono però il successo sperato così decide di tornare in Italia dove si avvicina al popolare genere dei western all’italiana. Si destreggia poi nuovamente tra ruoli vari tra loro ottenendo nuovamente un Nastro d’Argento con quello di Elide Catenacci nel film “C’eravamo tanti amati” di Ettore Scola.
Si dedica poi a film considerati più leggeri come “Per amare Ofelia” o “Di che segno sei?” finchè le rivoluzioni culturali del sessantotto mutano gli schemi cinematografici.
Torna infatti per un periodo a interpretare nuovamente la romana schietta degli esordi per poi adattarsi alla velocità della televisione commerciale inserendosi nel mondo delle fiction, abbandonando gradualmente il cinema.