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Giovanni Boldini aveva le idee chiare fin da piccolo: voleva fare l’artista. Segue così le orme del padre e si avventura verso il suo destino, tra Café e ambienti aristocratici.
Chi era Giovanni Boldini
Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931) è stato un pittore italiano. Cresce in una famiglia benestante molto numerosa insieme ai sette fratelli e i genitori. Dimostra fin da piccolo di avere doti artistiche ereditate dal padre e così a cinque anni ha già “fondato” il suo atelier nel granaio di casa.
Si mostra disinteressato verso la scuola e la lascia ancora prima di poterla finire per dedicarsi al miglioramento delle sue doti artistiche. Sotto la guida del padre studia i maestri del Rinascimento e frequenta l’Accademia di San Luca dove riceve l’impronta ancora più purista. Ben presto dimostra però una scioltezza ed espressività che vanno ben oltre la tecnica e che lo distinguono dai coetanei. Grazie alla bassa statura e l’eredità dello zio riesce ad evitare la leva militare e trasferirsi lontano da casa per iniziare un percorso indipendente.
L’avvio della carriera nella città di Firenze
Stufo della vita di campagna decide di trasferirsi nel capoluogo toscano per assorbire i numerosi stimoli culturali e sociali. Qui si iscrive all’Accademia di Belle Arti ma se ne allontana presto per dedicarsi ad una vita più libera frequentando caffè e incontrando artisti. In particolar modo il caffè Michelangelo diventa il punto di ritrovo del gruppo di “Macchiaioli” che spopolerà in quel periodo.
Secondo il loro pensiero la pittura deve riprodurre quanto l’occhio umano può osservare e questo può farlo solo attraverso stimoli luminosi. La luce viene concepita così attraverso il gioco di presenza e assenza graduata attraverso le macchie di colore. L’esperienza con questi artisti gli concede di conoscere il colore e la luce e ravvivare così le sue opere che per altro gli portano numerose commissioni da parte degli aristocratici fiorentini.
I viaggi e l’amore per Parigi
Grazie ad una coppia di amici ha la possibilità di visitare l’Esposizione Universale di Parigi nel 1867 e si innamora della città. Così, stufo del soggiorno fiorentino, decide di trasferirsi prima in Costa Azzurra e poi a Londra. Grazie alla protezione di alcuni aristocratici riesce ad inserirsi nell’ambiente e ricevere numerose commissioni. Si accorge però che la città inglese non fa davvero per lui e si trasferisce a Parigi, il suo vero grande sogno.
In queso ambiente ricco di artisti crea amicizie, si incontra con loro per discutere di temi attuali nel celebre Café de la Nouvelle Athènes che riunisce anche il gruppo futuro di impressionisti di cui faranno parte Henri Matisse ma anche il celebre Vincent Van Gogh. Dal punto di vista artistico Boldini è amato per i suoi ritratti che lo hanno reso uno degli artisti più desiderati dai parigini.