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Tragicamente famoso per la sua morte ad opera di Cosa Nostra, Giovanni Falcone è stato ed è ancora oggi, insieme a Paolo Borsellino, il magistrato simbolo della lotta contro la mafia.
Il magistrato Giovanni Salvatore Augusto Falcone è nato a Palermo il 18 maggio 1939 da una famiglia benestante. In seguito ai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Falcone deve trasferirsi prima in una borgata marinara della stessa città di Palermo, poi nel paesino di Corleone. Ritornati a Palermo, Giovanni frequenta le scuole e si diploma al liceo classico: il suo svago preferito durante la giovinezza era passare le giornate a giocare a pallone all’oratorio.
Proprio qui conoscerà il suo futuro collega magistrato Paolo Borsellino, anche lui morto in seguito ad un attentato mafioso.
Decide di studiare all’Accademia navale di Livorno, ma presto abbandona gli studi e ritorna nella città natale per frequentare la facoltà di Giurisprudenza. Nel 1964 entra nella magistratura italiana vincendo il concorso apposito. Proprio in questi anni si interessa al diritto penale e inizia a istruire i suoi primi casi contro mafiosi.
Nel 1979 Falcone inizia a lavorare all’Ufficio istruzione della sezione penale di Palermo insieme a Rocco Chinnici. Anche lui, magistrato importantissimo nella lotta all’antimafia, venne poi ucciso da Cosa Nostra.
Proprio dall’idea di quest’ultimo nasce il pool antimafia del quale avrebbero fatto parte anche Falcone e Borsellino. Il pool è stato decisivo per la lotta alla mafia, così come l’arresto di Tommaso Buscetta le cui confessioni sarebbero state fondamentali per processare e arrestare tanti altri mafiosi.
Nel 1986 inizia il maxiprocesso di Palermo ad opera del pool antimafia. È questo il primo grande processo contro la mafia e si concluderà con ben 360 condanne. Durante la sua vita però Giovanni Falcone non è stato tanto amato e apprezzato come oggi si crede: molti infatti si scagliarono contro di lui, con varie false accuse, infangando le sue azioni.
Il 23 maggio 1992 Giovanni Falcone muore a causa di un attentato mafioso: l’evento passerà alla storia come la strage di Capaci.
Infatti mentre Falcone stava ritornando a casa dall’aeroporto di Punta Raisi, un’esplosione di circa 1000 kg di tritolo fa saltare in aria la macchina nella quale viaggiavano Falcone e su moglie Francesca Morvillo. I due coniugi muoiono, insieme a tre agenti della scorta.
Lo stesso anno in cui diventa magistrato, il 1964, è anche l’anno in cui sposa la sua prima moglie, Rita Bonnici. Il matrimonio con la maestra elementare finì però nel 1978: Rita infatti si era innamorata del presidente del tribunale della città di Trapani Cristoforo Genna.
Negli anni Ottanta Falcone conosce il collega magistrato Francesca Morvillo: i due iniziano a convivere nel 1983 a Palermo per poi sposarsi tre anni dopo. I due moriranno insieme nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. Il magistrato non ha mai avuto figli né dal primo matrimonio, né dal secondo.