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Giovanni Verga è stato uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana, maggiore esponente del Verismo.
Giovanni Verga
Lo scrittore Giovanni Verga è nato a Vizzini, in provincia di Catania il 2 settembre 1840 da una famiglia di nobili di provincia con poche risorse finanziarie. Il padre lo spinge a studiare legge ma la sua passione è, sin da giovanissimo, la scrittura e l’attività letteraria che viene anche incoraggiata dalla madre. Si impegna nella politica e contemporaneamente inizia a pubblicare i suoi primi romanzi, mentre scrive anche sulla rivista “L’Italia contemporanea”. Il 1864 va per la prima volta a Firenze, dove entra a contatto con i circoli intellettuali e letterari del luogo. Stringe poi una forte amicizia con il più grande teorico del verismo italiano, Luigi Capuana, anche lui siciliano.
Dal 1872 e per circa vent’anni soggiorna a Milano dove ha contatti con la Scapigliatura, con il più grande editore dell’epoca, Treves, e con i salotti milanesi. Scrive quindi il racconto Nedda, pubblicato su una rivista e che ottiene grande successo. Con l’editore Treves pubblicherà le novelle Vita dei campi nel 1880 e I Malavoglia nel 1881 che però ottiene scarsa fama. Esordisce anche a teatro con Cavalleria rusticana, riscuotendo consensi. Nell’arco della sua vita Verga ha numerosi crisi psicologiche che lo portano a ritornare nella natia Sicilia per trovare un po’ di pace. Nel frattempo pubblica il secondo romanzo del ciclo dei vinti, Mastro Don Gesualdo, che ottiene più successo de I Malavoglia. Nel 1922 l’autore siciliano muore a causa di una paralisi cerebrale.
Rosso Malpelo
Rosso Malpelo è una delle novelle più famose scritte da Giovanni Verga, uscito per la prima volta su rivista nel 1978 e poi inserita nella raccolta Vita dei campi. Il protagonista è chiamato Malpelo proprio per i suoi capelli rossi, dato che le credenze popolari accostavano questo colore della capigliatura ad un atteggiamento di malvagità. Un passo della novella infatti recita:
Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone.
Rosso Malpelo denuncia la povertà e lo sfruttamento del lavoro nella Sicilia dell’epoca, in particolare del lavoro nelle miniere. Al centro della novella vi è infatti un vinto, personaggio centrale di tutta l’opera del Verga. I vinti sono coloro che non possono scampare al loro destino, seppur facendo azioni lodevoli.
I Malavoglia
Il romanzo I Malavoglia, pubblicato nel 1881, è il primo del ciclo dei vinti che illustra le vicende di una numerosa famiglia poverissima di pescatori siciliani. La famiglia è trascinata dal destino e dalla cosiddetta fiumana del progresso verso la totale rovina. Il tutto parte con la chiamata alla leva obbligatoria di uno dei figli della famiglia, quindi la mancanza di braccia per ricavarsi i pasti e dall’acquisto di una partita di lupini che viene disastrosamente persa nel mare in tempesta insieme alla barca e al capofamiglia.
Almeno voleva sapere perché al mondo ci doveva essere della gente che se la gode senza far nulla, e nasce colla fortuna nei capelli, e degli altri che non hanno niente, e tirano la carretta coi denti per tutta la vita?