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Giulia De Lellis è stata cacciata dallo store milanese di Starbucks. A raccontare la brutta disavventura è stata la stessa influencer, attraverso il suo profilo Instagram. Per quale motivo è stata accompagnata alla porta in malo modo?
Giulia De Lellis cacciata da Starbucks
Brutta disavventura per Giulia De Lellis. Attraverso il suo profilo Instagram, l’ex fidanzata di Andrea Damante ha raccontato di essere stata cacciata dal punto vendita milanese di Starbucks. Il motivo? Semplice: nella caffetteria è vietato l’ingresso ai cani e lei voleva concedersi una pausa con il suo Tommy. Stando a quanto racconta Giulia, però, è stata accompagnata alla porta in malo modo, da personale “maleducato e quasi violento“.
Giulia De Lellis cacciata da Starbucks: le parole
La De Lellis non metterà più piede da Starbucks: questo è poco, ma sicuro. L’influencer romana ha raccontato:
“Siete più animali voi del mio cane. Accoglienza voto 0. Animali non ammessi, ma loro sì (nel 2021 in un bar, anche all’aperto). Personale all’entrata estremamente maleducato quasi violento solo per essere entrata con un cane dando per scontato per si potesse. ROBA DA PAZZI”.
Giulia ha raccontato che non le è stato vietato l’ingresso in modo gentile, ma alquanto violento. Tutto questo soltanto perché era accompagnata dal suo cane Tommaso. Stando a quanto racconta un altro influencer presente al momento della cacciata, la realtà dei fatti è un po’ diversa.
Giulia De Lellis cacciata da Starbucks: parla un testimone
Via social, l’influencer Gian Maria Sainato, ex volto di Riccanza, ha commentato la cacciata della De Lellis da Starbucks, smentendo la sua versione dei fatti. Il ragazzo ha dichiarato:
“È stata cacciata da Starbucks in malo modo. A Giulia era già stato detto che non poteva, ma lei è entrata lo stesso. E la guardia l’ha invitata più volte ad andare fuori, lei ribatteva di continuo e la guardia le ha proprio detto ‘signora, deve andare’”.
Insomma, sembra che la De Lellis, in un primo momento, è stata mandata via in modo gentile. Davanti alla sua reticenza, però, il buttafuori ha dovuto usare le ‘maniere forti’.