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Giulia Salemi, l’influencer italo-persiana, è in attesa del suo secondo figlio e non potrebbe essere più felice. Sulla copertina del settimanale F, posa raggiante, mostrando con orgoglio il suo pancione. La gravidanza, che si concluderà a gennaio 2025, rappresenta per lei un momento di grande gioia, ma anche di riflessione. Giulia è già madre di un bambino, Leonardo, avuto dal suo compagno Pierpaolo Pretelli, e ora si prepara ad accogliere un maschietto.
La sua esperienza di maternità è ricca di emozioni e sfide, e l’influencer non esita a condividerle con i suoi fan.
“Vedo notti insonni e mesi complessi”, confida Giulia, consapevole che la maternità non è solo un percorso di felicità. La sua visione della maternità è profonda e matura: “Immagino il mio piccolo in braccio, lo coccolo, lo massaggio, lo bacio”, racconta, ma è anche realista riguardo alle difficoltà che comporta.
La 31enne sa già che tipo di madre sarà: “Insegnerò a mio figlio il rispetto e l’amore, perché viviamo in un mondo che ha bisogno di più dolcezza e bontà”.
La relazione tra Giulia e Pierpaolo è stata messa alla prova, ma ora è più forte che mai. Dopo una breve crisi nel 2023, i due hanno lavorato insieme per superare le difficoltà, promettendosi di migliorare la loro comunicazione.
“Abbiamo scritto lettere l’uno all’altro, analizzando i lati positivi e negativi della nostra relazione”, spiega Giulia. Questo impegno reciproco ha portato a una stabilità che ha reso possibile il desiderio di avere un altro bambino. “Pierpaolo è un ragazzo per bene, generoso e raro”, afferma, sottolineando quanto sia importante il suo sostegno in questo periodo speciale.
Giulia non si ferma solo alla maternità: “La carriera è importante tanto quanto essere madre”, afferma con determinazione.
Ha in mente diversi progetti professionali che intende portare avanti anche durante la gravidanza. Inoltre, non esclude l’idea di avere un altro figlio in futuro e, chissà, magari anche un matrimonio. La sua visione della vita è chiara: “Voglio insegnare a mio figlio ad accettare il rifiuto e a essere fragile, perché l’educazione emotiva è fondamentale”.