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Nella Legione Internazionale di Difesa Territoriale in Ucraina per combattere la guerra contro i russi che hanno invaso il paese, l’unica donna del gruppo è italiana e si chiama Giulia Schiff.
Un nome che non è nuovo all’ambiente militare e alla cronaca. Scopriamo perché e cosa fa oggi.
Classe 1999 Giulia Jasmine Schiff è nata a Mira, in provincia di Venezia e già da giovanissima sembra avere le idee molto chiare sul suo futuro. Anche se non sappiamo molto sul suo passato infatti, sappiamo però che subito dopo le scuole dell’obbligo è entrata nell’Areonautica militare di cui attualmente è un’ex pilota ed è stata anche allieva dell’Accademia di Pozzuoli.
Tutto a soli 19 anni.
Oggi Giulia si trova in Ucraina. Si è infatti arruolata come volonatria della Legione Internazionale di Difesa Territoriale, ovvero la forza militare messa a punto dallo stesso Zelensky per radunare tutti i foreign fighters che hanno deciso di unirsi alla resistenza Ucraina contro appunto l’invasione russa voluta da Vladimir Putin.
Giulia è stata raggiunta dai microfoni de “Le Iene”, il programma di attualità e approfondimento di Italia Uno, a cui la ragazza ha raccontato la sua storia. Oltre a combattere accanto al popolo ucraino comunque, Giulia ci fa vedere attraverso i propri occhi, o meglio, attraverso le storie che pubblica sul suo Instagram, ciò che i civili e i militari ucraini stanno passando in queste ore.
Come dicevamo, il nome di Giulia Schiff non è nuovo all’ambiente militare e alla cronaca. La ricordiamo infatti per una vicenda giudiziaria che l’ha vista protagonista e che ha fatto molto scalpore, arrivando anche a dividere l’opinione pubblica.
Proprio durante il periodo in cui frequenta l’Accademia di Pozzuoli infatti, Giulia denuncia più volte episodi di nonnismo e mobbing di cui si è ritrovata ad essere vittima.
Denunce che alla fine purtroppo le sono costate l’espulsione dall’Areonautica, motivata secondo quelli che sono i fatti, dalla sua inattitudine militare e professionale. Una vicenda questa, che è arrivata anche in tribunale.
Le accuse di Giulia in particolare, si riferirebbero a quello che nell’ambiente viene chiamato “battesimo del volo”, un particolare rito di iniziazione a cui vengono sottoposti tutti i novelli e a cui anche lei non è scampata.
Questo rito consisterebbe nel tenere la “vittima” sollevata da terra e tenuta ferma per gambe e braccia mentre viene colpita con violenza sul fondoschiena con l’aiuto di fustelli di legno. Un rito che, seppur molto crudo, sembrerebbe dover “misurare” il livello di sopportazione dei militari stessi in una situazione di forte stress.
Di questo “battesimo del volo” esiste un video che è stato fatto circolare e in cui si vede una Giulia particolarmente sofferente, che implora i propri colleghi di smetterla.
Ma il video seppur sconvolgente, non ha risparmiato a Giulia Schiff la condanna a pagare le spese processuali e l’espulsione dall’Areonautica militare. La ragazza ha anche provato a fare ricorso, ma inutilmente. Nessuno, oltre a lei infatti, è stato sanzionato.