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Il frontman dei Negramaro Giuliano Sangiorgi ha una teoria molto bella su come il suo amico e compagno di band Lele Spedicato sia tornato alla vita dopo il brutto episodio che gli è capitato qualche tempo fa.
Il merito è tutto del padre di Sangiorgi. Venuto a mancare da poco, ma che a quanto pare, seppur in maniera soprannaturale, ha voluto dare il suo contributo alla faccenda. Lele conferma ogni parola detta dall’amico Giuliano ed entrambi ci ridono su. Adesso che il peggio è passato, c’è ancora tanta strada da fare, ma si vede la luce in fondo al tunnel.
L’occasione giusta per raccontare questo aneddoto che ha un sapore soprannaturale, ma che è anche molto dolce, è un’intervista al Corriere della Sera.
Giuliano Sangiorgi, leader della band dei Negramaro, ha voluto spiegare ai fans come è accaduto che il suo caro amico Lele si riprendesse così rapidamente dopo il grave problema di salute che lo ha colpito qualche tempo fa. Andando con ordine, quando ha cominciato a circolare la notizia del ricovero d’urgenza in ospedale per Lele, Giuliano e la band hanno deciso a priori di spostare le date del tour.
“Dobbiamo spostare il tour perché quando si sveglierà, e si sveglierà di certo, avrà un motivo in più per restare appiccicato alla vita, a questo pianeta, a noi, alla sua famiglia, al figlio appena nato, Ianko“.
Questa la giustificazione dei Negramaro, subito compresa dai loro tantissimi fans. Adesso il tour è pronto a partire. Lele non ci sarà, lo ha spiegato lui stesso, ma ci sarà il fratello a sostituirlo come chitarrista. Temporaneamente.
Sangiorgi però ha anche un piccolo segreto che conserva in fondo al suo cuore e che ha condiviso con i lettori del Corriere della Sera: “Grazie papà, per averci ascoltato. Grazie per il calcio in culo che hai dato a Lele, per farlo tornare indietro da noi.
Me lo ha raccontato proprio Lele, appena ha riaperto gli occhi in sala di rianimazione. Mio padre e il suo calcio nel deretano sono gli ultimissimi istanti che ricorda di quel limbo spazio-temporale in cui è andato a cacciarsi fino all’attimo prima di risvegliarsi“.
Spedicato ha avuto la forza di tornare a stare bene grazie all’intervento del padre defunto di Giuliano Sangiorgi quindi. Lele concorda, assicurando che ha vissuto quell’esperienza come se fosse stata reale e non un sogno.
“Io ci credo e non ho provato strani brividi come si trattasse di qualcosa di ultraterreno, inspiegabile“. Adesso anche Giuliano è padre e vede la vita in un modo completamente diverso rispetto a prima. Ha una visione più quieta e tranquilla, prende le cose con un altro spirito e prova sensazioni mai provate prima. La famiglia prima di tutto.
“Non saprei come spiegarvi questa strana pace che ho iniziato a sentire in questo mare in tempesta che abbiamo dovuto attraversare.
Ma la famiglia, quella allargata, che va dai miei genitori, ai miei fratelli naturali, dalla mia piccola Stella a tutti i figli negramarini, dai miei fratelli di musica e vita alle loro compagne o mogli, da Ilaria a me, proprio questa famiglia è un vero e proprio faro luminosissimo che ha saputo indicarci la rotta da seguire per non naufragare tra le onde altissime di questa fottuta e orribile onda anomala che ha travolto le nostre vite, i nostri sogni, le nostre certezze, i nostri desideri, le nostre speranze…
solo per pochi mesi. Il mare è tornato sereno, la tempesta si è ritirata e oggi più che mai siamo tutti aggrappati a quel faro abbagliante“.