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Si diffonde a cavallo tra le due guerre il noto “Movimento Moderno” di cui fanno parte menti del calibro di Frank Lloyd Wright e il grandissimo Le Corbusier. Questo si sviluppa in collegamento con il razionalismo italiano, corrente di cui Giuseppe Terragni è il massimo esponente.
Chi era Giuseppe Terragni
Giuseppe Terragni (Meda, 18 aprile 1904 – Como, 19 luglio 1943) è stato un architetto italiano. Cresce con il padre titolare di un’ impresa edile che gli trasmette fin da piccolo la passione per l’urbanistica e l’architettura. Decide di iscriversi all’Istituto Tecnico di Como per studiare fisica e matematica e una volta diplomato si iscrive alla Scuola Superiore di Architettura presso il Regio Istituto Tecnico Superiore, oggi noto come Politecnico di Milano.
Una volta laureato è pronto a formarsi nella corrente arristica di cui diventerà il massimo esponente italiano: il razionalismo italiano. Firma infatti il 16 novembre 1926 il primo documento ufficiale del movimento insieme ad esponenti come Luigi Figini, Gino Pollini e Adalberto Libera.
Il pensiero teorico e l’inizio della carriera
Con i suoi amici e colleghi forma il Gruppo 7, un collettivo che introduce in Italia le idee del Movimento Moderno. Vengono pubblicati diversi loro articoli sul razionalismo italiano nel 1927 per la rivista Rassegna Italiana. Decidono successivamente di fondare insieme la propria e nasce così “Quadrante” diretta prima da Pier Maria Bardi e poi da Massimo Bontempelli.
Nello stesso anno apre uno studio a Como dove inizia a lavorare su alcuni progetti per la città come la ristrutturazione della facciata dell’albergo Metropole-Suisse, ma anche di una serie di appartamenti che esprimono sempre la sua concezione artistica.
Negli Anni Trenta, con l’avvento del regime di Mussolini, iniziano i lavori della Casa del Fascio che a livello prettamente estetico dimostra la sua bellezza ed eleganza. Apre inoltre uno studio a Milano insieme a Lingeri e costruiscono diverse abitazioni insieme.
Il grande successo e la fine dei progetti architettonici
Nel 1936 realizza una delle strutture più amate di Como ovvero l’Asilo Sant’Elia che si inserisce nel suo progetto di intervento sul sociale. Vuole infatti realizzare un luogo in cui le madri possano lasciare i bambini mentre lavorano.
Insomma, durante la fine degli Anni Trenta l’attività di Terragni è molto ricca di progetti. Realizza inoltre il “Danteum”, opera dedicata al celebre poeta italiano e realizza numerose case nella città di Como. Viene però chiamato per partecipare alla guerra nel 1941 e al suo ritorno non può che spegnersi lentamente per il trauma psichico e fisico.