Chi era Giuseppe Verdi: curiosità e vita privata del compositore

Tag: musica
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Pensare che uno dei musicisti italiani più famosi al mondo si formò da autodidatta lascia senza parole.

Eppure questa è la storia che caratterizza Giuseppe Verdi, compositore molto importante dell’800, autore di musiche indimenticabili. Ma cosa sappiamo della sua vita?

Chi era Giuseppe Verdi

Giuseppe Fortunino Francesco Verdi nato a Le Roncole il 10 ottobre 1813 e morto a Milano il 27 gennaio 1901, è stato un compositore e senatore italiano. All’età di sei anni Verdi frequenta la scuola locale, ricevendo contemporaneamente lezioni d’organo da Baistrocchi.

È evidente però l’interesse per la musica e convince i suoi genitori a comprargli la spinetta di don Paolo Costa, rettore dell’oratorio della Madonna dei Prati.

Il 4 maggio 1836 sposò, nell’oratorio della Santissima Trinità, Margherita con la quale due anni dopo andò a vivere a Milano in una modesta casa di Porta Ticinese. Nel frattempo, nel 1839 riuscì finalmente, dopo quattro anni di lavoro, a far eseguire alla Scala la sua prima opera: l’Oberto, Conte di San Bonifacio, su libretto originale di Antonio Piazza, ampiamente rivisto e adattato da Temistocle Solera.

Oberto era un’opera alla Donizetti, ma alcune delle sue peculiarità drammatiche attirarono il pubblico a tal punto che ebbe un discreto successo e fu eseguita in quattordici rappresentazioni. In seguito Merelli offrì a Verdi un contratto per altre tre opere. Nell’aprile 1845, parlando di I due Foscari, scriveva: “Sono contento, qualunque sia il feedback che ricevo, sono del tutto indifferente a tutto”.

L’opera, con le sue potenti connotazioni drammatiche, si differenzia dalle precedenti per una maggiore profondità dei protagonisti della tragedia (Macbeth e Lady Macbeth), annunciando, con il suo straripante lirismo, la popolare trilogia di un Verdi entrato nella sua piena maturità espressiva.

Prima di lasciare Verdi gli diede una lettera in cui gli prometteva pianificava di tornare in Italia nei primi mesi del 1849, ma fu impedito dal lavoro e dalla malattia oltre che, molto probabilmente, dal suo crescente attaccamento allo Strepponi.

A lungo maturato e poi scritto subito, come faceva Verdi, l’opera ha avuto meno problemi di produzione, ma il risultato è stato poco glorioso.

Oggi alcuni critici considerano La Traviata una vera e propria pietra miliare nella creazione del dramma borghese degli ultimi decenni dell’Ottocento e ne evidenziano l’influenza su Puccini e sui suoi contemporanei autori realisti. In quegli anni Verdi aveva maturato il ritorno alla vita di campagna, tanto che nel maggio 1848 acquistò dalla famiglia Merli la tenuta di Sant’Agata, frazione di Villanova sull’Arda (provincia di Piacenza), dove divenne anche un consigliere comunale.

All’inizio di gennaio 1858, insieme a Strepponi, Verdi si recò a Napoli per lavorare con Antonio Somma sul libretto dell’opera Gustave III, ou Le Bal masqu, preso a sua volta da quello di Eugne Scribe per Daniel Auber, che nel corso un anno dopo sarebbe diventato un ballo in maschera. Il libretto si scontrava con i rigidi requisiti della censura napoletana, che rifiutava l’omicidio di un capo di stato e la rappresentazione dell’adulterio di Amelia (il censore suggerì di farla diventare sorella di Riccardo piuttosto che moglie), tanto che Verdi affermò: I ‘ Sto annegando in un sacco di guai.

In quest’opera il compositore, pur adottando alcune ambientazioni della grande opera (tra cui l’articolazione in cinque atti, l’inserimento di un balletto tra il terzo e il quarto atto e la creazione di alcune scene particolarmente spettacolari), riesce ad approfondire la psicologia dei protagonisti, offrendoci una potente rappresentazione del dramma umano e politico che sconvolse la Spagna nella seconda metà del Cinquecento e che ruota attorno alla logica spietata della ragione di stato.

Eletto al Parlamento del Regno di Sardegna (che dal marzo 1861 divenne il Parlamento del Regno d’Italia), dopo la morte di Cavour nel 1861, Verdi non partecipò a tale carica.

Taruskin afferma questo “il più famoso ensemble che Verdi mai compose” , mentre lo stesso Hugo, dopo una prima diffidenza verso la trasposizione musicale del suo dramma, intreccia parole entusiaste al riguardo. In collaborazione con Patricia Murray-Bett, presentano nel Regno Unito e in Irlanda con parti tratte dalle opere del compositore Nabucco, Rigoletto, Il Trovatore e altre opere.