Ora, a confermare questo luogo comune diffuso, arriva la scienza. Il dottor Robert Weiss, psicologo e psicoterapeuta esperto di relazioni di coppia, evidenzia come il corteggiamento, che è una delle fasi più delicate del rapporto di coppia, sia spesso vissuto dagli uomini come una vera e propria sfida: quella di avvicinare una persona che si sottrae apparentemente alla vicinanza, mostrando volutamente disinteresse nei confronti del partner.
Questo atteggiamento, secondo il dott. Weiss, susciterebbe in maggior misura l’interesse maschile nel portare avanti la relazione. E ciò nonostante che gli uomini siano per loro natura abituati a ragionare su questioni più concrete e immediate. Alla base di questo comportamento vi sarebbe, secondo il noto psicologo, una semplice idea: apprezziamo di più quello che otteniamo con maggiori difficoltà.
A ciò si aggiunga che i primi approcci con il nuovo partner costituiscono spesso un momento delicato, in cui la paura di compiere passi falsi è dietro l’angolo e ci porta a restare all’erta, rendendoci nervosi e poco indulgenti.
Del resto, basta aver vissuto una storia sentimentale per accorgersi di quanto delicate siano le dinamiche di coppia, soprattutto, al loro esordio. Ognuno di noi fa del proprio meglio per cercare di piacere sin dal primo incontro, con parole e azioni premurose o attraverso piccoli regali donati nell’intento di coinvolgere o stupire, anche se non si riesce sempre ad ottenere l’effetto desiderato.
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Non ci sono ragazze o ragazzi difficili ma solo relazioni complicate
In generale, le ricerche scientifiche mostrano come in fase di innamoramento si presentino spesso schemi comuni di comportamento attribuibili tanto agli uomini quanto alle donne. Così, ad esempio, se la fase di corteggiamento trova troppe resistenze da un parte o dall’altra, la relazione può interrompersi di colpo (e non di rado in modo burrascoso quando il contrasto risulta insanabile).
In altri casi, invece, il rapporto non trova nemmeno le fondamenta su cui potersi sviluppare. Parliamo dei casi estremi in cui gli uomini si invaghiscono di donne che non sono nemmeno lentamente interessate a loro, confondendo delle semplici gentilezze con un tentativo di flirt.
Se è vero che in tutti i miti c’è sempre un fondo di verità, è altrettanto vero che non è possibile generalizzare sulle dinamiche di coppia. Dietro un atteggiamento ostile del partner si può celare la sua insicurezza, una bassa autostima oppure una pronunciata sensibilità, o ancora un trauma sentimentale vissuto nel passato che ne condiziona comportamenti e atteggiamenti nel presente.
Come suggerisce la scienza, infatti, sono molteplici i fattori che condizionano la sintonia, la “chimica” tra due persone: ad esempio, l’intensità dello sguardo, l’odore, il suono e il tono della voce, la postura, il contatto fisico ecc. Parliamo di chimica proprio perché l’innamoramento è un fatto biologico, che si traduce in dipendenza emotiva verso il partner e reazioni fisiche come euforia, sudorazione e palpitazione.
Ciò non significa però che questa reazione chimica che si manifesta all’inizio di una relazione debba necessariamente evolversi in un sentimento più maturo. Solo il tempo, infatti, può decretare il successo o il fallimento del rapporto di coppia.
È tuttavia importante per la riuscita della relazione sentimentale tentare di mettersi nei panni dell’altro, cercare empatia per il proprio partner e affrontare insieme le difficoltà con consapevolezza e maturità per uscirne rinforzati come coppia. Solo così è, infatti, possibile non avere rimpianti anche nel caso la relazione arrivi al termine.