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Babbo Natale esiste oppure no? I bambini nati nell’era digitale, abituati fin dalla più tenera età a interagire con i device in grado di collegarsi alla rete, hanno capito che per avere una risposta definitiva e sincera su una questione così spinosa è meglio non chiedere agli adulti ma rivolgersi a Google.
Il risultato? Bambini un po’ sconcertati dalle risposte di Big G: è proprio il momento di correre ai ripari e tentare di salvare il Natale!
Chi è abituato a monitorare il tipo di ricerca eseguite dagli utenti della rete nel corso dell’anno, sa perfettamente che alcune ricerche si definiscono stagionali, poiché vengono completamente ignorate in alcuni periodi dell’anno e raggiungono frequenze di ricerca altissime nella stagione giusta.
E’ il caso delle ricerche su Babbo Natale, che viene “nominato” su Google un numero impressionante di volte nel periodo di Dicembre e più in generale delle feste natalizie. Niente di male, se non fosse che gran parte delle ricerche sono effettuate da bambini grandicelli che hanno già imparato come scoprire la verità sul mondo dei grandi attraverso i motori di ricerca.
Tra le domande più frequenti compaiono anche “Dov’è il Polo Nord?” e “Le renne possono volare davvero?”: segno che quando i bambini decidono di indagare su qualcosa sanno davvero come essere molto precisi e come non trascurare alcun aspetto della questione.
Il dramma è che l’onestà di Google talvolta può risultare piuttosto brutale, soprattutto se Big G viene interrogato su un argomento complesso e delicatissimo come l’esistenza di Babbo Natale e di tutto il suo esercito di elfi e di renne che abitano al Polo Nord.
Per questo motivo il consiglio più spassionato che è possibile dare a genitori, parenti e fratelli maggiori durante il periodo delle festività natalizie è di tenere i più piccoli lontani da Google.
Fortunatamente gli assistenti vocali attualmente in commercio sono stati programmati per avere un po’ più di tatto rispetto al burbero Google. Alexa e Siri infatti sono in grado di fornire a queste domande risposte molto fantasiose e certamente molto più diplomatiche di quelle dei classici motori di ricerca testuali.
In realtà la capacità di rispondere in maniera creativa, divertente e talvolta sorprendente, è una delle caratteristiche su cui le varie case di produzione hanno deciso di puntare con decisione al fine di introdurre con maggior successo e semplicità gli assistenti vocali nella vita quotidiana dei propri clienti.
Si può stare un po’ più sicuri, quindi, se i nostri bambini hanno l’abitudine di rivolgere le proprie domande ad Alexa o a Siri, ma il disastro è sempre dietro l’angolo. Forse è meglio fare a meno anche degli assistenti intelligenti durante il periodo delle feste? Forse sì, e non dovrebbe essere un gran sacrificio, soprattutto se lo si fa per salvaguardare il vero spirito del Natale.