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“Il ruolo dello scrittore è quello di suscitare nel lettore la simpatia verso quei personaggi che ufficialmente non hanno diritto alla simpatia”, così Graham Greene parla del suo lavoro. I protagonisti delle sue opere sono infatti noti per essere dei veri e propri peccatori, spesso ai limiti della legalità.
Chi era Graham Greene
Henry Graham Greene (Berkhamsted, 2 ottobre 1904 – Corsier-sur-Vevey, 3 aprile 1991) è stato uno scrittore britannico. Cresce vicino Londra insieme ai genitori, appartenenti a una famiglia importante, e i fratelli, che diventeranno famosi come lui una volta cresciuti. Durante la sua adolescenza il giovane Graham è vittima di bullismo e questo lo porta a tentare diverse volte il suicidio. All’età di 16 anni riesce poi a mettersi in contatto con uno psicoanalista che lo aiuta a tornare a scuola.
Durante il periodo di formazione a Oxford frequenta circoli letterari e si unisce al Partito Comunista. La presenza di numerosi intellettuali lo spinge a iniziare a scrivere e così nel 1925 pubblica la sua prima opera: “Babbling April”.
Graham Greene e il percorso come scrittore
Greene si laurea in storia e successivamente intraprende la carriera di giornalista lavorando al Nottingham Journal e poi al The Times. Dal 1930 si dedica poi alla stesura di romanzi pubblicandone uno all’anno con grande successo. Alterna quest’attività a quella giornalistica diventando anche critico cinematografico per lo Spectator.
Nel corso della sua vita lo scrittore si dedica a numerosi viaggi tra cui spedizioni in Sierra Leone nel corso della seconda guerra mondiale. Tra i paesi visitati si ricordano poi la Liberia, di cui parlerà in “Journey Without Maps”, il Messico ma anche Haiti dove ambienta la storia “I commedianti”.
Gli ultimi anni di Graham Greene
Per avvicinarsi alla donna della sua vita si trasferisce ad Antibes nel 1966 scoprendo nei decenni successivi numerose città francesi. Nota infatti uno dei suoi ultimi progetti, “J’Accuse – The Dark Side of Nice” in cui racconta le organizzazioni criminali della città. Viene accusato di diffamazione, per poi dimostrare anni dopo di aver ragione ad incriminare i politici della città di corruzione.
Decide di passare gli ultimi momenti della sua vita in Svizzera, nello specifico a Vevey sul Lago di Ginevra. Nuovamente ispirato dalla città che lo ospita scrive “Il Dottor Fisher a Ginevra, ovvero la cena delle bombe” nel 1980. Lo scrittore muore all’età di 86 anni lasciando aperto un mistero sulla vita. Norman Sherry, il suo biografo, rivela che Greene ha per lungo tempo informato l’intelligence britannica portando il pubblico a domandarsi se questo fosse un ruolo collaterale o la sua vera vocazione, coperta dal mestiere di romanziere.