Argomenti trattati
Il Grande Fratello difeso dalla Endemol, la casa di produzione che da sempre cura il format in Italia.
La Endemol ha voluto far sentire la propria voce nel momento in cui gli scandali e le richieste di chiusura dello show stanno diventando un problema di non semplice gestione. La D’Urso e il suo staff hanno ancora dalla Endemol tutto l’appoggio possibile. Quanto durerà?
Il problema del Grande Fratello come di tutti gli altri reality, secondo la Endemol, è che le persone lo guardano essendo preda di troppi pregiudizi.
Endemol, la cui visione dei fatti è certamente condivisa con lo staff della D’Urso e naturalmente con la D’Urso stessa, sostiene che si dovrebbe guardare il programma per quello che è, ovvero un contenitore di personaggi e di storie interessanti.
La Endemol quindi non intende rigettare la definizione di trash, come talvolta Carmelita ha tentato di fare, ma spera in qualche modo che il pubblico riesca ad andare oltre l’etichetta e a percepire lo sforzo che è stato fatto dai curatori di questa edizione per offrire un intrattenimento degno di essere guardato.
Proprio nel nome del trash e dell’intrattenimento quindi fin dalla sua primissima apparizione sugli schermi televisivi italiani il Grande Fratello ha dovuto alimentarsi di provocazioni per mantenere sempre alta la curiosità e l’interesse del pubblico. La domanda è solo una: fino a dove è lecito spingersi pur di “provocare”?
Naturalmente il portavoce di Endemol, Andrea Palazzo, che ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Oggi, ha anche precisato che per quanto si posta prestare attenzione alla selezione dei concorrenti, le loro reazioni all’interno della casa e i loro comportamenti in generale non sono completamente prevedibili (e questo è in realtà il bello del reality), quindi per quanto la produzione dello show debba necessariamente prendersi la responsabilità di quello che va in onda, sono prima di tutto i concorrenti a essere responsabili delle proprie azioni.
Come ha sottolineato la D’Urso l’espulsione di Baye Dame e Luigi Favoloso è servita proprio a dare un segnale forte ai telespettatori, cioè che il programma intende innanzitutto rispettare la sensibilità di coloro che ne fanno parte e che lo guardano.
Le dichiarazioni di un responsabile Endemol arrivano a seguito del gravissimo esposto della Codacons con cui il coordinamento delle associazioni dei consumatori ha chiesto contemporaneamente alla Mediaset e all’Agcom la chiusura del programma, definito come una “discarica della televisione”, altamente diseducativo e inadatto a un pubblico di giovani.
A questo coro si è unito anche il Moige, il quale prima ancora dell’esposto del Codacons, si era espresso in termini molto duri nei confronti del reality e soprattutto dei suoi protagonisti affetti da chiari disturbi psicologici sui quali la trasmissione aveva deciso di costruire il suo audience.
Se Mediaset non si è ancora pronunciata in via ufficiale, Endemol ha stabilito di dare la propria visione dei fatti e di farlo pubblicamente.
Pare che di chiudere il programma non se ne parli nemmeno, con buona pace dei telespettatori indignati, dei consumatori organizzati e dei genitori italiani.