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Il più delle volte mangiamo senza porre attenzione a quello che abbiamo nel piatto o a quale sia il giusto apporto di fibre, proteine e carboidrati da assumere in un giorno. Ci facciamo prendere dalla voglia di assaporare ogni pasto, senza considerare minimamente se ci fa bene o ci fa male. Anche perché le cose che apparentemente ci fanno bene potrebbero in realtà danneggiarci. O ancora, non potrebbero essere indicate per il nostro regime alimentare.
Detto ciò, rispetto a tempo fa, oggi c’è molto più interesse e cura nel capire e nel conoscere concetti basilari della nutrizione. E soprattutto l’ignoranza riguardo all’educazione alimentare si sta riducendo sempre più. Uno dei “problemi” più diffusi, però, è quello tra grassi saturi e insaturi: non tutti ne conoscono la reale differenza e si finisce col confonderli. Ecco qui di seguito come distinguerli, quali alimenti li contengono e cosa è meglio mangiare per restare in forma e in salute.
Grassi saturi e insaturi: la differenza
Abbiamo assodato che c’è una reale differenza tra questi due termini e per facilitare le cose, potremmo distinguerli già tra grassi cattivi e grassi buoni. Ma cosa sono uno e cosa è l’altro? Come distinguere i grassi buoni da quelli cattivi? E ancora, come capire quali alimenti bisogna evitare e quali invece prediligere? A tutte queste domande rispondiamo iniziando da una definizione di:
Grassi saturi
I grassi saturi sono formati da molecole di acidi grassi saturi, che sono dannosi per il nostro organismo in quanto più difficili da assorbire. Il rischio potrebbe essere un accumulo nel sangue. Per dirla in altri termini, essi sono quelli che fanno ingrassare maggiormente e aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. Sono presenti soprattutto in grassi animali ma ci sono anche grassi saturi vegetali presenti nella noce moscata, nell’olio di palma e in minor quantità nell’olio di arachide e di girasole. Si raccomanda di consumarne circa il 10% delle calorie complessive in un giorno.
Ma ovviamente non tutti i grassi saturi sono uguali e ci sono anche quelli più buoni: l’acido oleico, contenuto nell’olio di cocco e in piccole dosi nel latte vaccino, e l’acido laurico, presente nel burro di cacao, nel burro di karité e in alcuni tipi di carne.
Grassi insaturi
I grassi insaturi, al contrario, sono i grassi buoni che tendono a ridurre il livello del colesterolo LDL e aumentare quello HDL. Favoriscono il flusso del sangue e aiutano il fegato a depurarsi. Si raccomanda di usarne almeno il 25-30% delle calorie totali da assumere in un giorno.
Cibi ricchi di grassi saturi
Una volta compresa la differenza sostanziale tra i due, passiamo in rassegna i cibi che ne contengono. Per primo, gli alimenti ricchi di grassi saturi sono:
- olio di cocco
- olio di palma
- burro di cacao
- burro
- sego di bovino
- sego di montone
- olio di karité
- lardo
- pancetta
- strutto
- grasso d’anatra
- grasso di maiale
- grasso di tacchino
- grasso di pollo
- grasso d’oca
- crema di nocciole
- panna montata
- formaggio caprino.
Invece, gli alimenti ricchi di grassi insaturi sono:
- olio di lino
- olio di noce
- olio di semi di papavero
- olio di germe di grano
- olio di soia
- olio di mais
- noci fresche e secche
- pinoli secchi
- olio di arachidi
- olio di sardine
- pop corn
- sesamo
- noci pecan
- olio di senape
- semi di zucca.