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Che si vada a Parigi per esplorare la terra dei pittori impressionisti, per fare un viaggio romantico o per immaginare i letterari di un tempo ad un Cafè è impossibile immaginare la città senza Tour Eiffel.
Eppure è una costruzione relativamente recente per cui si deve ringraziare l’ingegnere Gustave Eiffel.
Alexandre Gustave Eiffel (Digione, 15 dicembre 1832 – Parigi, 27 dicembre 1923) è stato un ingegnere e imprenditore francese. Cresce con la madre donna d’affari e il padre ufficiale di origine tedesca dal cognome “Bonickhausen” che decide di cambiare per la difficoltà dei francesi nel pronunciarlo. L’assenza dei genitori lo porta a crescere con la nonna con cui instaura un rapporto stretto.
A scuola non sempre riesce al meglio ma riesce ad ottenere il suo baccalaureat in scienze e discipline umanistiche con ottimi voti dato il suo impegno finale. Continua gli studi al College Sainte-Barbe di Parigi dove si prepara per entrare alla Ecole Centrale des Arts et Manufactures.
Riesce a passare il test e si appassiona sempre di più alla chimica scegliendo quindi la specialistica in ingegneria chimica.
Dopo un periodo di lavoro senza retribuzione per lo zio incontra Charles Nepveu che gli permette di lavorare come ingegnere. Nel 1867 grazie all’aiuto della famiglia però riesce a fondare la propria impresa: la Maison Eiffel. Qui ha modo finalmente di poter proseguire le sue ricerche sulla metallurgia e riesce ad applicarli per realizzare per esempio il ponte ferroviario più alto del mondo.
Guadagna fama anche all’estero iniziando a lavorare per progetti soprattutto nelle diverse colonie francesi. Si occupa di realizzare un imponente viadotto ferroviario a Tan An in Vietnam e di una stazione ferroviaria a Pest in Ungheria.
Tra i suoi lavori all’estero però il più importante è la Statua della Libertà a New York.
Il suo lavoro più riuscito e amato in patria è sicuramente quella che prende il nome di Tour Eiffel, realizzata in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1889. La volontà dell’ingegnere è dimostrare in quanti modi si può utilizzare l’acciaio data la celebrità del materiale in quegli anni.
La costruzione si termina in soli tre anni e si fa portavoce dei valori di innovazione, modernità, grandezza e fiducia nel progresso. Doveva in realtà essere provvisoria per l’Expo ma non è mai stata smontata e ormai è parte necessaria del panorama urbano di Parigi.