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Harriet Tubman è stata un’attivista statunitense che ha combattuto per eliminare la schiavitù e successivamente per ottenere il suffragio universale. É famosa soprattutto per la sua impresa in cui condusse più di 700 schiavi alla libertà e per questo denominata il “Mosè degli afroamericani“. Qual è stata la sua storia?
Chi era Harriet Tubman
Harriet è nata come Araminta “Minty” Ross nello stato del Maryland ma non si è certi della data, che viene stimata tra il 1820 e il 1825. Sua madre, Harriett Green, probabilmente mulatta, era una cuoca, mentre il padre, Ben Ross, era falegname ed erano entrambi proprietà della famiglia Brodess. Harriett e Ben si sono sposati nel 1808 e hanno avuto altri otto figli. Harriet fin da piccola doveva prendersi cura dei fratelli più piccoli e a sei anni è venduta ad una certa Miss Susan, per fare da tata al figlio della donna, e da cui fu sempre maltrattata e frustata: proprio in quella famiglia inizia a sperimentare sulla sua pelle la condizione degli schiavi di colore in America. Quando ha 13 anni, i Brodess mandano a lavorare Araminta nella piantagione di un certo James Cook, ma qui la ragazza si ammala di morbillo e viene restituita ai proprietari.
La vita di Araminta sarà segnata per sempre per un incidente avvenuto nel suo paese. Un giorno, mentre Araminta era per strada, uno schiavo riesce a scappare dal padrone. Quest’ultimo vede Araminta e le grida di fermarlo, ma la ragazza non si muove, e lo schiavo riesce a correre più lontano. Il padrone a quel punto lancia un oggetto di metallo del peso di circa 1 Kg, forse rivolto allo schiavo per tentare di fermarlo, ma colpisce in testa la giovane Araminta, che cade a terra esanime. Dopo due giorni di riposo, Araminta torna a lavorare nei campi ma si porterà per sempre le conseguenze del gesto con frequenti emicranie, capogiri e visioni mistiche, che interpreterà spesso “segni divini”.
A vent’anni Araminta si sposa con John Tubman, un uomo libero, e cambia nome in Harriet Tubman. Il suo status di schiava condiziona inevitabilmente la vita della coppia, della quale i figli sarebbero stati schiavi di proprietà dei Brodess.
La fuga e l’aiuto agli altri schiavi
Dopo vari tentativi, Harriet riesce finalmente a fuggire in Pennsylvania ma senza dimenticare il suo passato di sofferenza. Nonostante la taglia che i padroni avevano messo sulla sua testa, per anni continua a tornare nel Maryland per liberare fratelli, nipoti e tanti altri schiavi per portarli negli stati dove la schiavitù è già stata abolita. Inizia quindi a muoversi attraverso gli Underground Railroad, una rete di percorsi segreti e luoghi sicuri utilizzati dagli schiavi per fuggire dalle violenze dei padroni.
Gli abolizionisti che aiutano Harriet la soprannominano Mosè, il profeta che guidò gli ebrei fuori dall’Egitto, perché come lui, Harriet guidava centinaia di schiavi lontano dalle grinfie dei padroni bianchi. Nel 1859 un senatore Repubblicano, William H. Seward, fervente abolizionista, le vende per 1.200 dollari un terreno nei pressi della città di Auburn, dove Harriet inizia a ospitare tutti i suoi schiavi fuggiaschi.
La guerra di secessione
Dallo scoppio della guerra, Harriet lavora come spia, esploratrice e infermiera a fianco dei vertici dell’esercito nordista sino ad arrivare a guidare un’intera spedizione armata nella Carolina del Sud che libera ben 750 schiavi, che poi si arruolano volontariamente nelle file dell’Unione. É stata la prima donna a guidare una spedizione armata negli Stati Uniti. La donna finisce gli anni di guerra come infermiera e consigliera dei generali, riuscendo anche a sopravvivere a un’epidemia di vaiolo che la fa considerare come “benedetta da Dio”.
Nel 1911 povera e malata, viene accolta in una casa di riposo che porta il suo nome. Muore nel 1913, circondata dall’affetto delle innumerevoli persone che ha aiutato.
Il voto alle donne e la banconota
Harriet Tubman diventa famosa per le sue imprese e per i suoi ideali. Si reca anche a New York, Boston e Washington per parlare a favore del diritto di voto delle donne. Parlando della Guerra civile spiega i sacrifici di innumerevoli donne nel corso della storia moderna come prova dell’uguaglianza delle donne con gli uomini. Quando viene fondata la Federazione nazionale delle donne afroamericane, nel 1896, la Tubman è l’oratore del primo incontro.
Nel 2016 il segretario al Tesoro statunitense Jack Lew annuncia l’intenzione di aggiungere il ritratto della Tubman nella parte anteriore della banconota da 20 dollari, spostando il ritratto del presidente Andrew Jackson, proprietario di uno schiavo, nella parte posteriore. Donald Trump decide però di non consentire la modifica della banconota, fermando, ancora una volta, il riconoscimento istituzionale di Harriet. Sarebbe stata la prima donna a essere raffigurata su una banconota degli Stati Uniti.
Nel corso degli anni Harriet Tubman è diventata un simbolo della lotta per i diritti degli afroamericani negli Stati Uniti al pari di altre donne di colore nate sotto la segregazione razziale che si sono ribellate, come Rosa Parks e Nina Simone.