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Sono passati esattamente dieci anni dal pomeriggio in cui il corpo di Heath Ledger è stato ritrovato, nudo, nell’appartamento di SoHo che l’attore aveva affittato a New York.
La tragica notizia, in quel lontano 22 gennaio 2008, aveva sconvolto i fan di tutto il mondo. All’epoca, Ledger aveva solo 28 anni ed era nel pieno del successo grazie a film come “Il destino di un cavaliere” e, soprattutto, alla sua interpretazione di Joker nel “Cavaliere oscuro” di Christopher Nolan. Oggi il mondo del cinema ricorda un grande talento, ma anche un ragazzo tormentato, ucciso dai suoi dubbi e dalle sue domande senza risposta.
E ne svela il lato più segreto e umano nel documentario “I am Heath Ledger”.
Heath Ledger si fa conoscere dal grande pubblico ancora giovanissimo, con pellicole come “10 cose che odio di te” e “Il destino di un cavaliere”. Ma è innegabile che, per tutti, Heath Ledger sia soprattutto il Joker. È lui il personaggio che ha permesso al giovane attore di mostrare al mondo il suo talento, con un’interpretazione che ancora oggi emoziona e mette i brividi.
Ledger sapeva di non avere un compito facile quando accettò di recitare nella pellicola “Il cavaliere oscuro”. Il secondo episodio della saga di Christopher Nolan vede Batman combattere contro il più famoso e controverso dei suoi nemici. Prima di lui, Joker aveva avuto il volto di un mostro del cinema come Jack Nicholson, diretto da Tim Burton. L’interpretazione cupa di Nicholson era sicuramente un modello ingombrante per un attore giovane come Heath.
Eppure oggi, a distanza di tanti anni, possiamo dire che l’allievo ha superato il maestro. Per tutti il Joker ha la faccia di Heath, le sue mani che muovono nervosamente i capelli, il suo leccarsi continuamente le labbra (un modo per sistemare il trucco, avrebbe poi dichiarato), ma soprattuto il suo atteggiamento scanzonato e anarchico.
Joker è un nemico particolare. Non il classico cattivo che vuole tutta la gloria e il denaro per sé, che combatte ostinatamente contro un singolo personaggio.
No, Joker è diverso. Il suo spirito anarchico si scontra non solo con il buon Batman, ma anche con tutti i criminali di Gotham City, a partire dai mafiosi di cui brucia il denaro senza pensarci due volte. Joker piace perché lascia senza parole, perché nessuno tra i personaggi (e tra gli spettatori) sa mai cosa aspettarsi da lui. Lo capiscono a loro spese tutti gli alleati che pugnala alle spalle senza pensarci due volte.
E lo capisce il pubblico che non riesce a staccare gli occhi dallo schermo. Joker dimostra un totale disprezzo per regole e convezioni, ma anche per la morte, che non sembra affatto temere.
Forse Heath Ledger ha saputo interpretare Joker con tanta maestria perché i due, in fondo, si assomigliavano. I dubbi e i tormenti di Joker sono diventati quelli di Heath – o forse lo erano già e calarsi nei suoi panni l’ha solo reso più consapevole di un’irrequietezza che sentiva da sempre.
Dubbi e tormenti che sembrano aver messo in difficoltà Heath Ledger anche durante le riprese del suo ultimo film, uscito nelle sale postumo: Parnassus.
Questo film meriterebbe di essere visto anche solo per la sua storia a dir poco straordinaria. La morte di Heath arrivò quando le riprese non erano ancora concluse, portando con sé lo spinoso problema di come sostituirlo nelle numerose scene in cui sarebbe dovuto comparire. Problema abilmente risolto grazie a Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law.
Pare che proprio durante le riprese di Parnassus le inquietudini di Heath abbiano raggiunto l’apice.
A fine di ogni giornata, non riusciva a calmarsi e a ignorare i mille pensieri negativi nella sua testa. È iniziata così la spirale che l’ha portato all’abuso di antidolorifici, analgesici e altre droghe. Fino al mix sbagliato e all’overdose, quel fatidico 22 gennaio, che l’ha ucciso.
Oggi, a dieci anni dalla scomparsa, un documentario celebra Heath Ledger. Il film, dal titolo “I am Heath Ledger“, è stato presentato al Tribeca Film Festival e ha riscosso molto successo.
L’obiettivo della pellicola non è tanto ripercorrere la carriera dell’attore, quanto mostrarne il lato umano. Sono stati coinvolti amici e familiari per raccontare la vita di Heath, attraverso materiali inediti. Particolarmente interessanti sono i filmati realizzati dallo stesso Ledger, che aveva l’abitudine di portare sempre con sé una piccola telecamera.
Se siete fan di Heath Ledger, non potete perdere questo documentario. Scoprirete così che se l’australiano ha deciso di diventare attore lo deve al Carnevale di Venezia, che amava il Burning Man, che era un campione di scacchi e molto altro. Un bel modo per ricordare un attore che, in pochi anni di carriera, ha regalato al mondo personaggi indimenticabili.