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Henri de Toulouse-Lautrec è stato un grande artista del XIX secolo, noto per essere stato un uomo in grande difficoltà fisica e mentale per tutta la sua vita.
Ecco la storia del pittore francese dai problemi di salute al grande successo attraverso la produzione artistica.
Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa (Albi, 24 novembre 1864 – Saint-André-du-Bois, 9 settembre 1901) è stato un pittore francese. Cresce in un ambiente borghese con una delle famiglie più prestigiose del territorio francese viziato e amato, soprattutto dalla madre che egli considera da subito un punto di riferimento.
Con lei si trasferisce a Parigi dove inizia a coltivare la passione per il disegno e confrontarsi con alcuni artisti amici di famiglia.
A dieci anni Henri scopre di soffrire di una malattia che comporta deformazione ossea nonchè fortissimi dolori. In seguito anche a diversi infortuni gravi che lo costringono a periodi a letto, il giovane ha modo di approfondire la sua conoscenza e pratica della pittura. Inizia in questo primo periodo a rappresentare soggetti sopratutto legati al mondo dei cavalli per poi successivamente ampliare il suo repertorio.
Decide di frequentare un’accademia, ma stufo di seguire le nozioni teoriche fonda un atelier proprio a Montmarte dove ha modo di scoprire le peculiarità di un sobborgo ricco e vivace. Inizia qui a realizzare le sue opere firmandosi con un anagramma per volontà del padre, preoccupato che il nome della famiglia possa essee associato alla vita anticonformista e bohemienne del figlio.
Nonostante le amicizie con alcuni intelletturali, Henri preferisce entrare in contatto con gli esclusi della società.
Questo gli permette di vivere esperienze interessanti e vivere anni fecondi dal punto di vista artistico. Nel 1891 realizza il manifesto del Moulin Rouge con cui il locale si fa conoscere e diventa il noto punto di riferimento parigino. In questi anni inoltre si avvicina a personalità interessanti tra cui Vincent Van Gogh con cui condivide un’esistenza caratterizzata dalla solitudine.
Intorno ai suoi trent anni tornano a farsi più importanti i problemi di salute, questa volta dopo aver contratto la sifilide nei noti locali della città. Alla attiva vita sessuale senza protezioni si deve aggiungere anche l’abuso di alcolici che lo porta ad avere una dipendenza, causa di frequenti allucinazioni e paranoie inarrestabili.
Costretto a interrompere la sua attività artistica comprende la difficoltà che vive e così decide di farsi ricoverare.
Una volta in cura torna a produrre opere d’arte per dimostrare di essere tornato in sè, ripetendo una volta dimesso:
“Ho comprato la libertà con i miei disegni!”
La verità è che l’artista non supera mai la dipendenza da alcolici e lentamente si avvicina ad una decadenza morale oltre che fisica.
Le sue opere a Parigi hanno grandissimo successo, ma al sua salute sembra non permetterli festeggiamente e anzi, nel giro di poco tempo lo porta a spegnersi.