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Considerato il padre della drammaturgia moderna, nonchè uno degli esponenti più importanti del XIX secolo, Henrik Ibsen è considerato uno dei protagonisti di questo settore.
Scopriamo il suo percorso a teatro, dagli esordi al successo.
Henrik Johan Ibsen, nato a Skien il 20 marzo 1828 è stato un drammaturgo norvegese. Cresce nella cittadina sudorientale della Norvegia insieme ai genitori e i fratelli passando nel corso di pochi anni dalla stabilità economica alla povertà. Da bambino si chiude spesso in sè stesso, passa molto tempo solo fuggendo dai coetanei. In questi anni si appassiona al mondo della lettura e delle arti diventando vittima di bullismo per questo.
Nel corso dell’infanzia dimostra particolare interesse anche verso la medicina, ma invece di avviare gli studi superiori in quella direzione si iscrive ad una scuola privata che lo forma in studi classici e biblici.
Per via delle sempre maggiori difficoltà economiche del padre è costretto ad abbandonare gli studi e iniziarea lavorare come assistente in farmacia a Grimstad.
Anche dopo il trasferimento fatica a socializzare, trovandosi nuovamente solo e impegnato nelle sue passioni fino a tarda notte. Crescendo inizia anche ad esplorare il mondo femminile, intraprendendo una relazione con una delle donne di servizio della farmacia in cui lavorava.
Con il passare del tempo il giovane inizia a farsi conoscere all’interno del piccolo paese di Grimstad, facendo diventare la farmacia un luogo di incontro per gli intellettuali della città. Ibsen nel frattempo scrive versi che vengono pubblicati per la prima volta nell’autunno del 1849. Lo stesso anno scrive il suo primo dramma, “Catilina”, che presenta al teatro della città venendo rifiutato. L’amico Schulerud crede in lui però e decide di pubblicarlo a sue spese, senza ottenere grande fortuna.
Henrik decide di trasferirsi in una nuova città dove ha modo di inserirsi nell’ambiente delle associazioni operaie di Marcus Thrane e inizia a prepararsi per il mondo universitario.
Nonostante il mancato superamento dell’esame di ammissione, riesce ad ottenere sempre più successo come drammaturgo. Inizia inoltre a lavorare al nascente Teatro Reale imparando a muoversi in questo settore e mettendo in scena opere shakespeariane come “Amleto”.
Dopo diversi anni di apprendistato ed esperienza, fatica ad imporsi realmente come drammaturgo. Riesce ad ottenere maggiore popolarità solo con la messa in scena di “Festa a Solhaug”, un dramma che verrà presentato per ben sei volte al teatro di Christiania.
L’opera viene anche vista dall’imperatore francese Napoleone III, il quale chiede anche una copia della musica realizzata da Schediwy.
Nel 1857 il drammaturgo firma un contratto al Christiana diventandone il direttore artistico e nel frattempo continua a comporre opere come “I guerrieri di Helgeland”. A questo dramma si aggiungono numerosi altri titoli di successo tra cui “La commedia dell’amore”, “I pretendenti al trono”, ma anche “Brand” e “Peer Gynt” scritti durante il periodo a Roma.
Nel corso degli anni ’70 ha inizio quella che viene definita la fase sociale delle sue opere teatrali.
Realizza infatti “I pilastri dell società”, “Casa di bambola”, “Gli spettri”, “Un nemico del popolo” e molte altre. Poi nel 1900 Ibsen viene colpito da una paralisi che lo porta a spegnersi sei anni dopo.