Chi era Honoré Daumier: vita del caricaturista francese

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La satira francese è da sempre conosciuta per essere politicamente scorretta e contestata.

Honoré Daumier, condannato per una vignetta sul monarca, è la prova che l’oppressione non è mai riuscita a spegnere il desiderio di esprimersi. Scopriamo la sua storia e il suo percorso come caricaturista nella Francia del XIX secolo.

Chi era Honoré Daumier

Honoré Daumier (Marsiglia, 26 febbraio 1808 – Valmondois, 10 febbraio 1879) è stato un caricaturista e pittore francese. Cresce con il padre vetraio e restauratore Jean-Baptiste-Louis e la madre Cécile-Catherine Philip a Parigi, dove si trasferiscono nel 1816.

Qui il padre cerca infatti di farsi conoscere come poeta riuscendo a presentare la sua opera “Un matin de printemps” nei grandi salotti letterari.

Il successo ottenuto non garantisce alla famiglia una vita economica stabile. Le condizioni rimangono infatti precarie per via della situazione generale della città e così, a soli 12 anni, il piccolo Honoré inizia a lavorare. Viene assunto prima come apprendista fattorino e successivamente come commesso della Delaunay, una libreria della città.

Nel frattempo però dimostra grande passione e propensione per il disegno, iscrivendosi così diversi anni dopo all’Académie Suisse

La libertà di pensiero di Honoré Daumier

Nel 1825 inizia un periodo di apprendistato presso la litografia Belliard per poi essere assunto, pochi anni dopo, come collaboratore della rivista “La Silhouette”.

Si fa subito riconoscere nel giornale umoristico per le sue polemiche anti-monarchiche realizzate in forma di disegno. Una volta scoppiata la rivoluzione prende parte agli scontri per alcuni anni per poi tornare a casa e tornare a lavoro.

Nel 1835 collabora con il giornale “Le Caricature” dove ripropone le sue ideologie attraverso la caricatura di Re Luigi Filippo che divora le risorse dei cittadini. Questo lo porta ad essere condannato a sei mesi di carcere e pagare una multa di 500 franchi.

Viene liberato nel 1833 continuando però ad esprimere il suo pensiero sui problemi di corruzione del suo paese. Lo fa sulle pagine de “La Caricature” ma anche di “Le Chavivari”.

Honoré Daumier: dalla satira alla pittura

Nel frattempo inizia anche ad avvicinarsi ad altre forme d’arte come la scultura e la pittura. Inizia un periodo difficile dopo l’emanazione di un provvedimento contro la libertà di stampa nel 1835 che censura buona parte dei giornali satirici. Si dedica quindi in questo periodo alle illustrazioni del mensile di Balzac “La Chronique de Paris”. La situazione economica dell’artista è però in bilico e nel 1842 gli vengono pignorati i mobili di casa per via dei numerosi debiti. 

Riesce a risollevarsi solo una volta crollata la monarchia nel 1848, anno in cui partecipa ad un concorso artistico per presentare la nuova Repubblica.

A giudicare le opere in gara artisti come Delacroix, Lamartine e Ingres, affascinati dal suo lavoro. Il concorso viene annullato ma Daumier continua a realizzare opere pittoriche fino al giorno della sua morte.