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Noto per aver scoperto la tomba di Tutakhamon, Howard Carter è stato un noto archeologo britannico.
Ecco la sua storia dall’inizio della carriera ai grandi successi lavorativi.
Howard Carter, nato a Londra il 9 maggio 1874 è stato un archeologo britannico. Cresce con il padre Samuel Paul Carter, conosciuto per le sue opere pittoriche e i suoi progetti per “Illustrated London News” dove realizzava ritratti di famiglia. Non eredita dal padre il talento artistico, ma grazie a lui ha la possibilità di conoscere uno dei più grandi collezionisti di reperti egizi, William Amhurst Tyssen-Amherst.
Questo incontro porta Howard ad appassionarsi alla civilità egizia e iniziare ad approfondire il tema.
Conosce in questi anni anche Percy Newberry, noto egittologo inglese che lo sceglie per una spedizione in Egitto promossa dal British Museum con il compito di riprodurre con l’acquerello i reperti archeologici.
Una volta arrivato ad El Cairo conosce sir William Matthew Flinders Petrie con cui passa diversi anni e da cui ha modo di apprendere tecniche specifiche per lavorare sugli scavi archeologici. Ha modo di partecipare a lavori importanti presso siti come Beni-Hassan, Tell el-Amarna, Hatnub e soprattutto Tebe dove si trova il tempio funerario di Hatshepsut.
Questa importante gavetta gli consente di diventare ispettore capo dell’Egitto meridionale a soli 25 anni, diventando quindi responsabile di siti importanti come la Valle dei Re.
In questo anni realizza traguardi importanti lavorando sugli scavi delle tombe di Seti I, Nefertari e Abu Simbel.
Inizia però un periodo difficile con l’avvento del nuovo secolo quando uno scontro con una comitiva francese degenera violentemente. Carter rifiuta in quest episodio di scusarsi formalmente con lo stato francese e per questo viene licenziato. L’imprevisto non lo porta però ad abbandonare la carriera e anzi, gli offre quella che probabilmente è la sua occasione della vita.
In questi anni conosce infatti George Herber, collezionista di antichità egizie, che esprime l’esigenza di avere sul campo una persona esperta e sceglie per questo ruolo Howard Carter. Inizia così una collaborazione tra i due di oltre quindici anni che porta l’archeologo a scavare in numerosi siti.
Questo nuovo sodalizio si rivela per Carter un’ottima occasione per realizzare il grande progetto della sua vita: scavare nella Valle dei Re per cercare la tomba di Tutankhamon. L’idea prevede uno scavo sistematico seguendo una suddivisione settoriale per tutto il territorio, senza però ottenere alcun risultato.
Dopo oltre cinque anni di lavoro e sconforto collettivo, la dedizione di Carter lo porta a proseguire i lavori.
Il 3 novembre 1922 arriva il primo successo trovando la tomba di Ramesse VI, situata all’interno della necropoli, rimasta intatta dal XIV secolo a.C. Negli anni successivi inizia così la catalogazione e lo studio dei reperti che vengono poi inviati al museo del Cairo con la volontà di condividerli con tutti.
Il successo dell’operazione non finisce qui. Il 16 febbraio 1924 Carter apre il sarcofago ritrovato trovando al suo interno la mummia completamente intatta del faraone Tutankhamon.
Una volta realizzato il suo sogno, l’archeologo si ritira diventando un collezionista fino al giorno della sua morte, il 2 marzo 1939.