Una delle invenzioni più felici dell’intera storia della letteratura, la creatura del dottor Victor Frankenstein nata dalla fantasia di Mary Shelley, “Il moderno Prometeo”, è assurta da circa due secoli al rango di icona e di veicolo metaforico per tutta una serie di riflessioni filosofiche e artistiche.
Protagonista di innumerevoli trasposizioni cinematografiche, il cadavere rianimato creato a partire da un esperimento scientifico che sfida ogni limite etico torna oggi su grande schermo con una pellicola che rilegge la sua mitologia in salsa action/horror/fantasy.
Tratto dall’omonima graphic novel scritta da Kevin Grevioux, I, Frankenstein fa parte di quel particolare filone che riprende personaggi della tradizione gotica per re-immaginarne origini e sviluppi. Si tratta di una tendenza che negli ultimi anni parte da Van Helsing, passa per Blade e Underworld e sembrava erroneamente conclusasi con La leggenda del cacciatore di vampiri.
Protagonista del film diretto da Stuart Beattie (sceneggiatore di Collateral, 30 giorni al buio) è per l’appunto il solitario essere scaturito dal connubio mostruoso tra la potenza dell’elettricità e la morte assemblata ad arte, interpretato dall’Aaron Eckhart visto in Il cavaliere oscuro e Attacco al potere. In questo caso gli è stato dato il nome di Adam, dato che è anche il primo e probabilmente l’ultimo di una razza che non esiste.
Dopo aver vagabondato per quasi due secoli in totale solitudine, il “mostro” senz’anima si ritrova nel mezzo di una battaglia gigantesca che deciderà le sorti dell’umanità: proprio per il segreto della sua stupefacente nascita si batteranno le forze del Male – i demoni degli Inferi – e quelle del Bene, i gargoyle che si scopriranno essere un ordine militare istituito da San Michele.
Nel cast dell’adrenalinico film anche Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto e lo stesso Kevin Grevioux.