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L’arrivo del Covid-19 è stato indubbiamente deleterio per numerosi lavoratori. Molti i settori colpiti e tra questi si dedica sempre poco spazio a chi è impegnato nel mondo dello spettacolo. Sì, perché sebbene la tv sia andata avanti il mondo del teatro e della musica non può esattamente dire lo stesso. Per rompere il silenzio Lo Stato Sociale porta a Sanremo i Lavoratori dello Spettacolo.
Chi sono i Lavoratori dello Spettacolo
Non hanno bisogno di essere cercati all’anagrafe perché rappresentano numerose realtà nazionali. Lo Stato Sociale fa da megafono sul palco dell’Ariston alla delegazione di lavoratori di diverse categorie e professioni del mondo dello spettacolo. Numerose le voci di rappresentanza tra cui è noto il nome di Sergio Rubini.
Lo show è volto a raccontare una storia, quella di chi nell’ultimo anno ha avuto poca voce in capitolo. Solo manifestazioni silenziose e pacate per un settore in ginocchio dall’inizio della pandemia. Un’esibizione che va oltre il canto, ma si preoccupa piuttosto di rappresentare delle emozioni attraverso “Non è per sempre” degli Afterhours.
Da Milano a Sanremo: una protesta lunga 300 km
Ad ottenere l’attenzione dei media è una protesta iniziata prima del duetto proposto dalla band italiana. Da tempo è in atto una discussione che vede protagoniste la televisione e i teatri, in particolar modo questi ultimi alla ricerca di pari diritti. Per questo motivo, dopo mesi di silenzio, gli esponenti del settore hanno deciso di riunirsi e farsi ascoltare con una pedalata lunga 300 km.
Un viaggio diviso in sei tappe che parte da Milano e arriva fino a Sanremo per dare voce ai propri diritti davanti al simbolo del mondo dello spettacolo italiano. Un viaggio in bici che chiede cultura e che si unisce alle voci di chi su quel palco si espone a nome di tutti.
Un Sanremo diverso, in tutti i sensi…
A rendere la 71esima edizione di Sanremo particolare non è quindi solo la scelta degli artisti in gara, amati soprattutto dai giovani e il contesto sanitario difficile. Come già accennato è difficile trovare un giusto peso per la doppia misura televisione-teatro, che differiscono sotto molte forme ma che chiedono un trattamento simile.
Molto discussa è stata inizialmente la presenza del pubblico, che alla fine non presenzierà al Festival, che ha portato numerosi artisti ad esporsi a riguardo. Amadeus si è mostrato contrario all’assenza del pubblico, mentre il cantante Piero Pelù sostiene che un festival musicale possa funzionare anche senza ascoltatori presenti in sala. Che sia giusta l’una piuttosto che l’altra posizione, vedere un settore mobilitarsi ed esporsi è un grande traguardo.