Jacklyn, 2008
Quattordici tele della giovane pittrice Sara Landau saranno esposte al Mart di Rovereto a partire dal prossimo 5 giugno.
Tutti i quadri, dipinti tra il 2008 e il 2009 con una tecnica iperrealista, rappresentano volti di donna e sono tutti intitolati con nomi femminili.
Le facce occupano tutto lo spazio a disposizione, non lasciando intravedere nessuna parte del corpo. Di conseguenza, è difficile capire se le ragazze ritratte siano persone comuni o modelle professioniste. Ad ogni modo, come ha fatto notare il critico d’arte Walter Guadagnini, i nomi, le pose, i colori e dettagli fanno intuire che si tratta di gente contemporanea, che vive in questi primi anni del 2000.
Se però con l’iperrealismo risulta molto difficile “approcciare psicologicamente l’individuo, in un mondo fondato sul mascheramento”, qui l’artista riesce ad abbattere questi confini e a far emergere una certa espressività dai visi immortalati. In Sara Landau, quindi, è possibile rintracciare anche delle tracce di pop art alla Roy Lichtenstein, riprese però in un contesto più naturale e meno artificioso.
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