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Il nome di Ian Fleming è diventato noto grazie al personaggio di James Bond, inventato proprio da lui e reso famoso nel 1962 con la brillante interpretazione di Sean Connery seguito da numerosi attori che hanno recitato questa parte.
Ian Lancaster Fleming (Londra, 28 maggio 1908 – Canterbury, 12 agosto 1964) è stato uno scrittore britannico. Cresce in una famiglia aristocratica composta dai fratelli, la madre e il padre, un deputato e ufficiale inglese. Alla sua morte pone come vincolo di accesso all’eredità che la moglie non si risposi e così Evelyn, la madre di Ian, rimarrà sola per il resto dei suoi giorni. Il piccolo inizia a frequentare il college a Eton e sebbene si faccia notare per le sue grandi doti sportive, è costretto ad abbandonare gli studi.
La madre decide la sua strada iscrivendolo all’Accademia Militare di Sandhurst dove non resterà a lungo. Dopo questo nuovo fallimento viene spedito in Austria dove si avvicina a sport quali lo sci per poi iscriversi all’Università di Monaco di Baviera.
Dopo un breve periodo anche all’Università di Ginevra si avvicina al mondo del giornalismo insieme al fratello e viene scelto come inviato per Berlino, Londra e Mosca. Anche questa fase termina abbastanza in fretta poichè la morte del nonno lo porta a diventare socio della banca di famiglia.
Tra le varie esperienze di vita di Fleming, si deve considerare anche la partecipazione alla seconda guerra mondiale dove svolge il ruolo di assistente personale per il direttore dell’intelligence della Royal Navy.
Dopo questo incarico ne svolge uno analogo a fianco del colonnello “Wild Bill” Donovan il quale lavora direttamente per il presidente Roosevelt. Negli anni le sue mansioni diventano sempre più importanti al punto da realizzare delle operazioni militari note.
Non partecipa direttamente alle operazioni, ma le dirige sempre dal Quartier Generale. Arriva ad un punto in cui segue addirittura le informazioni delle unità della Royal Navy per la preparazione della nota operazione Overlord.
Al termine della guerra si dedica al lavoro di giornalista per quasi quinidici anni. Viene assunto al “The Sunday Times” diventando nel tempo capo dei servizi esteri. Nel frattempo acquista una casa in Giamaica, dove si dedica a diverse passioni come il golf e la pesca subaquea, che condividerà anche con la moglie.
Sposa infatti la contessa di Charteris, Anne Geraldine, nel 1952 e durante il loro viaggio di nozze arriva l’idea di “Casinò Royale” che vede come protaonista James Bond.
Scrivere romanzi diventa per lui un vero e proprio momento di affermazione individuale.
Prende l’abitudine infatti di ritirarsi per due mesi l’anno a Goldeneye dove ha modo di dedicarsi alla sua grande passione. Dopo il primo libro dedicato a James Bond ne scrive altri 11 ottenendo anche il parere positivo di alcuni colleghi del mondo della letteratura.
Quando pubblica i vari progetti dedicati a James Bond il successo è immediato. I suoi romanzi diventano best seller e lui viene considerato una vera e propria celebrità.
Come spesso accade, la fama non ha un effetto completamente sulla sua persona che diventa nel tempo sempre più simile al personaggio inventato. La sua salute peggiora ogni giorno di più per via del fumo e dell’abuso di alcolici.