Può davvero educare la tv? Può indurre alla riflessione? Ma soprattutto, può la fiction svolgere questo compito?
L'Italia è un paese nel quale la realtà è vera solo se compare in televisione, tutto ciò che non passa per il piccolo schermo viene sentito come lontano, insignificante.
Agostino Saccà, direttore di Raifiction, ha annunciato di voler progettare – in collaborazione con l'AdnKronos – una fiction sulla vicenda di Hina Saleem, la giovane pachistana uccisa dal padre perchè troppo occidentale.
Non so se sia questa la strada da seguire, perchè la fiction tende a spettacolarizzare tutto ciò che racconta, a mettere in risalto i lati più cruenti e morbosi per attirare pubblico e cibarsi di ascolti.
Certo, alla luce di ciò che ho detto in precedenza la tv è per alcuni l'unico stimolo quotidiano, il solo mezzo che può invitare a riflettere.
Come comportarsi allora? Condannare o appoggiare l'idea?
Si può creare una fiction dal forte carattere "sociale" senza cadere nella trappola della spettacolarizzazione?
Per ora non ho visto in tv esempi convincenti, ma proverò a porre la mia fiducia nelle mani di Raifiction.
Con grande paura.
Il dramma di Hina diventa una fiction
Pubblicato il 28/08/2006 alle 11:28