Telecamere ovunque. In campo e negli spogliatoi. Da ieri sera ormai le immagini (nel video più sotto) della rissa scoppiata alla fine della partita di Champions tra Inter e Valencia, al Mestalla, hanno invaso la televisione.
Telegiornali e siti non fanno altro che riproporle ininterrottamente. Il Grande Fratello calcistico ha colpito ancora. Il rallenty che evidenzia il pugno, la fuga di Navarro inseguito dai giocatori dell'Inter. Già, ma poi le telecamere entrano in azione anche negli spogliatoi, dove possiamo assistere ad un'altra simpatica rissa.
Non si sfugge all'obiettivo.
Ci si domanda sempre se la televisione non sia un cattivo esempio. Bene, giudicate voi se non può esserlo anche quando propone all'infinito queste immagini. Si parla di violenza negli stadi (dopo la tragica scomparsa dell'ispettore Filippo Raciti), si accusano i giornalisti un po' focosi che fomentano le masse; e poi si assiste a questo tipo di folli gesta tutto il giorno.
Ecco, proprio su quest'ultimo punto sarebbe il caso di soffermarsi. Noi siamo per il diritto di cronaca, non pensiamo sia sbagliato mandare in onda le immagini della rissa. E' cronaca. Bene, ma siamo anche dalla parte dei giornalisti tv che sono stati accusati di essere troppo esuberanti e violenti nelle loro affermazioni. Quello è un gioco -sì, di quelli che proprio non ci piacciono – ma è pur sempre una commedia messa in scena ad arte dai protagonisti sul palco. Si insultano, gridano, si sbeffeggiano. Ma non fanno altro.
Nessun tifoso vedendo quei giornalisti urlanti in tv potrebbe poi aver voglia di andare con la cintura in mano a picchiare un tifoso della squadra avversaria. Al massimo si fa quattro risate e prende esempio da loro per le sue dispute al bar.
Le immagini di questa rissa invece sono benzina per le fiamme della violenza. Perchè allora il governo non interviene sulla loro messa in onda? Forse, in quei tristi giorni, ancora una volta, abbiamo assistito al trionfo del populismo. Ora tutto è dimenticato, Raciti è solo un lontano ricordo. La violenza, come sempre, ha avuto la meglio.