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L’imprenditoria femminile è una leva strategica per la crescita economica e sociale dell’intera comunità. A dirlo sono i numeri, che rivelano come una questione troppo spesso identificata come una mera questione di genere sia in realtà un contributo essenziale al mondo imprenditoriale, che genera un impatto positivo nell’economia e nella società italiana.
Il potere trasformativo delle imprese femminili
A tirare le somme sul ruolo delle imprese femminili nell’economia è il Report sul Fondo di Garanzia 2022, che evidenzia una crescita significativa delle imprese femminili, con un aumento del 22,2% rispetto al 2021. Nella sola annualità 2022, sono state accolte ben 19.662 domande presentate da donne.
Ma le cosiddette imprese rosa non si limitano a contribuire alla creazione di ricchezza e posti di lavoro, introducono anche una nuova prospettiva nel mondo del business, promuovendo modelli di leadership più inclusivi e sostenibili.
Inoltre le donne dimostrano una spiccata propensione all’innovazione (specialmente nel settore digitale) e una maggiore attenzione alla dimensione sociale dell’impresa. Come sottolineato dai dati del Comitato Impresa Donna presente presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
L’imprenditoria femminile in prima linea contro lo spopolamento
L’occupazione femminile, in particolare nelle aree interne, si dimostra poi un fattore chiave per la resilienza dei territori e il contrasto allo spopolamento. In Abruzzo, ad esempio, le lavoratrici rappresentano il 42,3% della forza lavoro e incidono per il 32,7% sul totale dei lavoratori indipendenti, svolgendo un ruolo fondamentale nel mantenere vitali i territori, investendo in essi e scegliendoli come sede per le proprie attività.
In ben 12 comuni abruzzesi, situati principalmente in aree montane interne, le lavoratrici superano il 50% degli occupati indipendenti, dimostrando come l’imprenditoria femminile possa essere un’autentica ancora di salvezza per le comunità locali. La presenza di attività imprenditoriali guidate da donne contribuisce a creare un tessuto economico e sociale più dinamico e attrattivo, contrastando l’abbandono dei territori e promuovendo lo sviluppo locale.
Incentivi all’imprenditoria femminile: un trampolino per il successo
Che l’imprenditoria femminile sia cruciale nell’economia italiana è dimostrato anche dall’impegno delle istituzioni, che da anni si impegnano a sostenere questo importante motore di sviluppo. A tal proposito sono indispensabili misure concrete e mirate come il Fondo Impresa Femminile, che offre un contributo a fondo perduto fino a 125.000 euro per la creazione di nuove imprese.
Il ruolo delle istituzioni è fondamentale per ottimizzare l’impatto di queste misure: l’accesso a strumenti di finanzia agevolata e una maggiore attenzione alla cultura finanziaria rappresentano un vero e proprio trampolino di lancio per le imprese femminili.
Tuttavia, è essenziale anche semplificare le procedure burocratiche e rendere l’accesso a questi incentivi più agevole ed efficiente, evitando meccanismi che premiano la velocità di presentazione della domanda anziché la qualità e le potenzialità del progetto. Un principio che sembra del tutto coerente con il progetto di riforma del piano di incentivi nazionali allo studio del Governo, ma che probabilmente non vedrà la luce prima di metà 2025.
In definitiva, l’imprenditoria femminile non è solo una questione di donne, ma una prerogativa di tutti. Sostenere le imprese femminili significa investire nel futuro del nostro paese, promuovendo una crescita economica più inclusiva, equa e sostenibile. È un invito all’azione, un appello a un impegno collettivo per creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’imprenditoria femminile, perché il successo delle donne imprenditrici è un successo per l’intera società.