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Calo della libido, mancanza di desiderio sessuale, secchezza vaginale, sono problemi che accomunano molte donne. Di fronte a questi, tante fanno di finta di nulla, evitano di parlarne con il partner o con il proprio medico e di trovare soluzioni anziché affrontarli in modo sereno.
Un calo del desiderio sessuale, infatti, può essere il sintomo di qualche scompenso ormonale, che non dovrebbe essere trascurato. Oppure alla base potrebbero esserci dei fattori psicologici o fisici (stress e nervosismo, problemi relazionali, ecc) che dovrebbero essere gestiti ed affrontati, non solo per avere una vita intima soddisfacente e serena ma anche per evitare che l’astenia sessuale scateni disagi e incomprensioni nella relazione di coppia.
Calo della libido e mancanza di desiderio, infatti, si riversano inevitabilmente sul benessere della coppia, oltre che su quello della singola donna.
Cosa può influenzare un calo del desiderio femminile
I motivi del calo del desiderio femminile sono molteplici, sia fisici che psicologici. Secondo alcune ricerche molte donne subiscono gli effetti dell’ansia di invecchiare: il timore di non essere più attraenti per il loro partner specie nel periodo della menopausa, le fa sentire così inadeguate ed imbarazzate da evitare il contatto fisico.
Anche la noia, la routine, lo stress e il tecnostress sono tra le cause più comuni di perdita del desiderio sessuale. In particolare, sembra che sia proprio la tecnologia a influenzare in maniera negativa la vita intima fino ad arrivare alla totale assenza di rapporti sessuali nella coppia.
Anche situazioni psicologiche come la perdita di fiducia in se stesse e la depressione si correlano molto frequentemente ad una perdita di libido.
Per non parlare poi degli effetti di squilibri ormonali e secchezza vaginale. Il calo degli ormoni causa problemi e disagi che possono destabilizzare la donna anche dal punto di vista sessuale, fra questi calo del desiderio sessuale e secchezza vaginale.
In alcuni casi si crea anche una sorta di “circolo vizioso” per il quale la secchezza vaginale porta con sé un calo del desiderio. Provoca infatti irritazioni e bruciore che, durante l’atto sessuale, si acuiscono; per questo la donna tende più o meno consapevolmente a spegnere gli impulsi sessuali ed evitare i rapporti.
I cambiamenti ormonali associati alla menopausa sono spesso il principale fattore che contribuisce a tale perdita di interesse verso l’intimità di coppia.
Gli estrogeni sono i principali ormoni femminili che, fra le altre cose, mantengono sane e lubrificate le pareti della vagina. Pertanto, quando i livelli di estrogeni diminuiscono, le pareti della vagina possono disidratarsi, perdere di elasticità ed irritarsi facilmente, rendendo i rapporti sessuali dolorosi e difficili.
Anche il progesterone e il testosterone (che in misura minore è prodotto anche dalla donna) svolgono un ruolo importante. Il progesterone stimola la produzione del testosterone che è l’ormone che contribuisce maggiormente al desiderio sessuale. Quindi, dato che in menopausa anche il progesterone si riduce, inevitabilmente cala anche il desiderio sessuale.
Il calo della libido nella donna in menopausa può essere anche la conseguenza di altri disturbi e problematiche associate al climaterio, che possono rendere i rapporti imbarazzanti o faticosi.
Bassi livelli di ormoni, infatti, si traducono anche in vampate di calore, sudorazione ed altri sintomi più o meno fastidiosi che possono rendere difficile il riposo e recupero della donna, possono aumentare lo stress e la stanchezza, ridurre le energie a disposizione per affrontare la giornata e anche la vita intima. Pensiamo anche al rilassamento del pavimento pelvico che spesso può determinare problemi nel controllo della vescica e quindi imbarazzanti perdite di urina.
Il ruolo degli ormoni è dunque centrale e, il calo dei livelli di ormoni può avere conseguenze, dirette o indirette, sulla sessualità.
Il flop dei farmaci per il desiderio sessuale femminile
Per aiutare la donna ad affrontare questi disagi, qualche anno fa le aziende farmaceutiche avevano lanciato dei prodotti di sintesi. Addirittura alcuni furono presentati come il “Viagra rosa” per i presunti effetti che avrebbero dovuto avere sulla sessualità femminile.
Ma nella realtà le cose non sono andate esattamente così. Anzi, secondo uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine, i farmaci per il calo del desiderio sessuale femminile sarebbero stati un flop.
Secondo i ricercatori, infatti, l’assunzione del farmaco avrebbe portato in media solamente a un rapporto sessuale soddisfacente in più al mese. Oltre al disagio di dover assumere un farmaco tutti i giorni per almeno 6 settimane prima di avere dei benefici, non al bisogno come il Viagra!
E allora perché “imbottirsi” di farmaci per poco piacere in più, quando esistono integratori sessuali per la donna che possono comunque aiutare a ripristinare alcune funzioni sessuali ma senza effetti collaterali e in maniera naturale?
Rimedi naturali e integratori sessuali per la donna
Per risolvere i problemi legati alla sfera sessuale femminile, a volte basta semplicemente parlarne serenamente con il proprio partner; in altri casi invece è più opportuno farsi aiutare da un professionista.
In ogni caso, i rimedi naturali contro il calo del desiderio sessuale non mancano. Sia nel caso in cui il problema sia legato a squilibri ormonali, sia che dipenda da fattori psicologici, la donna può prendere in considerazione l’idea di assumere degli integratori alimentari, formulati ad hoc per alleviare i disagi della sfera intima.
Quando il nemico è la secchezza vaginale
A prescindere dalla causa del problema e dall’età della donna si possono applicare dei gel o delle creme a base di acido jaluronico e d-mannosio. I prodotti naturali che come il Kendra gel della Wellvit contengono entrambi questi preziosi ingredienti, hanno molti vantaggi. Primo fra tutti, non contengono estrogeni, quindi possono essere usati da tutte le donne a prescindere dall’età, anche durante gravidanza e allattamento. Hanno inoltre un triplice effetto: stimolano la lubrificazione della vagina, attenuando gradualmente la disidratazione della mucosa locale; leniscono le microlesioni che inevitabilmente si creano nella vulva quando la zona è soggetta a secchezza; aiutano a prevenire e contrastare l’attecchimento dei batteri che poi scatenano le cistiti.
Quando la colpa è degli ormoni
Esistono in commercio integratori studiati per contrastare i sintomi della menopausa. Sono prodotti a base di piante ed erbe ad azione fito-estrogenca e fito-progestinica,come il Tifoglio rosso e la Dioscorea.
Consigliamo di prediligere gli integratori come il Kearvit, che contengono entrambi i fito-ormoni, per un riequilibrio ormonale più completo.
Per ridurre i sintomi della menopausa che colpiscono la sfera sessuale, possono essere utili anche piante come la Schisandra, la Maca Peruviana e la Damiana. La Schisandra, oltre ad essere un ottimo tonico, ha dimostrato di avere effetti positivi sulla sintomatologia del climaterio; la Maca Peruviana e Damiana aiutano a ripristinare e migliorare il desiderio sessuale.
Quando lo stress abbatte il desiderio
Quando il calo del desiderio deriva da stress, stanchezza, ansia, vita eccessivamente frenetica, gli integratori afrodisiaci e stimolanti possono agire positivamente sulla libido e sull’energia fisica, migliorando le prestazioni e aumentando la libido.
Parliamo prodotti a base di piante come la Maca peruviana, la Muira puama e la Damiana, conosciute ed impiegate da anni in fitoterapia grazie alla loro potente azione stimolante ed afrodisiaca. Anche il Ginseng e il Ginkgo biloba hanno dimostrato di essere ottimi sostegni contro la mancanza di desiderio e l’astenia sessuale. Il Ginko, in particolare, può dare effetti eccellenti perfino quando il calo del desiderio sessuale è l’effetto collaterale di farmaci come gli antidepressivi.