Intervista con Luca Abete, il Poeta maledetto dai potenti (Clown?) di Striscia la Notizia
Come si "entra" in Tv? Quale strada bisogna percorrere per condurre un programma o scrivere un format? Non esiste ,ovviamente, un solo modo, ma chi ambisce ad inserirsi nell'ambiente può imparare da chi è già dentro. Luca Abete, autore televisivo in ascesa ed inviato di Striscia la Notizia, ci racconta le esperienze che gli hanno permesso di affacciarsi nel mondo dello Show e ci spiega il suo modo di lavorare. L'intervista multimediale, divisa in tre parti, è la prima di una serie di conversazioni con autori televisivi che Format propone da oggi.
Ex animatore, teatrante di strada, ora presentatore, giornalista d'assalto per Striscia, autore: ma cosa vorresti che ci fosse scritto sulla tua carta di identità alla voce professione?
Cominciamo bene! Questa domanda mi mette non poco in difficoltà. Se proprio dovessi farlo, sulla carta díidentità scriverei: professione clown. Un clown che socializza, che sperimenta tutte le forme di comunicazione possibile, affetto da un desiderio irrefrenabile di dialogo. Che si intrufola alla scoperta di cose che seppure evidentemente anomale non sembra sorprendano più. Può sembrare una auto-offesa definirsi un clown, ma in un mondo di pagliacci inconsapevoli sapere di esserlo è già un importante punto di partenza. Non credi?
Certo. Come hai scoperto la Tv?
Io sono arrivato in TV relativamente tardi (27 anni) e non sapevo bene come si scrivesse un format per la TV. Il mio primo programma per una tv di Avellino si chiamava Marameo show ed era riservato ai bambini. Mi sono limitato a ricreare davanti alla telecamera il gioco che da anni sperimentavo in piazza con il mio spettacolo di mimo e clown.
Cosa differenzia la tv per grandi e per piccoli?
Credo che il solco che le divide si stia assottigliando sempre di più. Io amo molto la Tv per ragazzi. Amo il linguaggio semplice e pulito cui mi ispiro. Credo che un format per adulti, trascurando i contenuti, dovrebbe cercare un avvicinamento ai principi che generano quelli per ragazzi.
Ad esempio?
Ne cito uno per tutti. Capitan Ventosa di Striscia. E' un personaggio buffo, colorato e accattivante per i piccini che però affronta tematiche da adulti. E' una figura amata dai grandi per le missioni che porta a termine e dai bambini che lo vedono come una figura pulita e accattivante, tanto da farlo diventare una delle maschere di carnevale più diffuse.
Cosa non ti piace invece nell'offerta televisiva per i ragazzi?
Esempio di TV per ragazzi a mio avviso sballata è Bravo Bravissimo, il programma condotto da Mike Bongiorno. Non era altro che una idea per adulti in cui venivano catapultati come protagonisti i bambini. Scenografia vecchio stile, pubblico anziano e canzoni conosciute solo dai nonni [eccone un esempio HYPERLINK "http://it.youtube.com/watch?v=qLwRR_I0u6M" http://it.youtube.com/watch?v=qLwRR_I0u6M ] ne facevano davvero uno strazio.
Nel tuo percorso di artista on the road, il rapporto con la gente èessenziale il tuo stile è ironico divertente e gentilezza. Non pensi alle volte che un approccio più cinico sarebbe più vantaggioso. Non so, sulla falsariga di chi ha avuto successo partendo partendo dalle interviste in strada: il "bastardissimo" Teo Mammucari che si prendeva gioco di tutti, il primo Chiambretti on the road di Rai 3, l'attuale Rivera che disturba al citofono le casalinghe…
Il mio approccio è ereditato dal teatro di strada. La caratteristica che mi viene riconosciuta è la capacità di approfondire e magari risolvere questioni anche di una certa gravità con determinazione e al tempo stesso delicatezza. Mi sento un comune cittadino un pò più curioso che curiosando scopre un fattaccio. Facendo il finto tonto con naturalezza busso alla porta di un amministratore, o di un dirigente di un ente senza fissare alcun appuntamento e senza trafile in nome dell'abbattimento delle barriere che esistono tra istituzioni e singoli cittadini siparietto comico. Ovviamente l'approccio determinato e spietato tipico del blitz a sorpresa è indispensabile, ma io mi impegno per fare in modo che non traspaia violenza nei modi e nelle parole. Mi rendo conto che lo spettatore oggi è abituato alla forzatura e aspetta la reazione scomposta che lo sorprenda. Io invece cerco una nuova strada che risulti al contempo gradevole e accattivante. Un esempio lampante Ë visibile nellíultimo servizio che ho fatto la scorsa stagione per striscia.
[ HYPERLINK "http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=striscia&data=2007/06/09&id=5715&categoria=inviati&from=striscia" www.video.mediaset.it/video.html?sito=striscia&data=2007/06/09&id=5715&categoria=inviati&from=striscia oppure HYPERLINK "http://ilficcanasotv.blogspot.com/2007/06/taxi.html" http://ilficcanasotv.blogspot.com/2007/06/taxi.html ]
Chi è il tuo riferimento ideale?
Mi s ento molto vicino, seppure nelle diversità che ci contraddistinguono, è FabiVolo. E' una figura con cui condivido la spontaneità, la semplicità e la ricerca di percorsi originali. Gli invidio tantissimo la possibilità di spaziare in campi diversi come la radio, il cinema, i libri. Spero di potermi cimentare un giorno anche io in questa eclettica multimedialità.