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La sindrome dell’intestino irritabile, chiamata anche con tanti altri nomi, indica un disturbo accompagnato da dolori al basso ventre e alterazioni nella defecazione.
Le cause sono diverse e la medicina continua ancora oggi a portare avanti numerose ricerche in merito. Quali sono i rimedi naturali più efficaci?
Conosciuta anche come colonpatia spastica, colite e colon irritabile, la sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo che colpisce sia uomini che donne. Solitamente accompagnato da dolori al basso ventre e alterazioni nella defecazione, la malattia è definita disfunzionale perché si riferisce a un errato funzionamento dell’organo.
Quanti ne soffrono, accusano spesso diarrea, stipsi o entrambi i disturbi in modo alternato.
L’IBS – questa la sigla dall’inglese Irritable Bowel Syndrome – è frequente nella fascia d’età dai 20 ai 40 anni. Le cause, anche se non ancora certe, sono diverse: abitudini alimentari, stile di vita sedentario, predisposizione genetica, emotività.
Tra i tanti rimedi naturali per combattere contro l’intestino irritabile, al primo posto troviamo una corretta alimentazione.
Privilegiate cibi a elevato apporto di triptofano, come le patate cotte in forno con la buccia, i prodotti a base di cereali integrali macinati, la polpa di zucca gialla, le rape e il cavolo. Mangiate con calma e cercate di gustare e masticare bene ogni singolo alimento. Via libera anche a: fiocchi d’avena, yogurt arricchito con probiotici, olio di lino e di noci di prima spremitura a freddo, pasta, kefir.
Evitate: alcolici, carni conservate, cibi dei fast-food, crusca, prodotti a base di burro e, nella fase acuta, salumi, formaggi stagionati, uova e latticini non biologici.
Oltre a tenere sotto controllo l’alimentazione, è consigliato il consumo di fermenti lattici vivi a elevata concentrazione di Lactobacillus acidophilus oppure Complesso B. Tra i rimedi naturali proposti dalla fitoterapia, molto efficace è l’estratto fluido di Gramigna (Agrophyron repens). La quantità consigliata è 20 gocce, diluite in poca acqua, 2 volte al giorno, lontano dai pasti.
Un altro preparato dalle notevoli proprietà sedative è l’Escholtzia californica, da assumere sotto forma di estratto fluido. La dose consigliata è di 20 gocce, 2 volte al giorno, circa 30 minuti prima dei pasti. Ricordatevi che la sua azione è potenziata dal consumo, all’interno del pasto, di un prodotto a base di latte fermentato e arricchito con probiotici, come lo yogurt naturale magro e il kefir.
Anche i Fiori di Bach sono consigliati a quanti soffrono di colon irritabile.
Nello specifico, Scleranthus unito a una miscela che contenga anche Rescue Remedy, da prenderne 4 gocce direttamente sulla lingua 4 volte al giorno lontano dai pasti.
Gli oli essenziali più efficaci contro il colon irritabile sono quello di ginepro e quello di menta piperita. Il primo agisce come: tonico delle funzioni viscerali, del sistema nervoso, delle vie digestive ed eccitante generale delle secrezioni, depurativo e diuretico. Il secondo, invece, svolge un’azione benefica sulle funzionalità dell’intestino.
L’intestino irritabile può essere combattuto anche con la medicina tradizionale cinese. Secondo gli orientali, questa malattia si deve ad uno squilibrio energetico che interessa milza, stomaco, rene e fegato oppure può dipendere da contaminazioni alimentari, o ancora da agenti esterni come freddo-umido e umidità-calore.
La medicina tradizionale cinese, in questi casi, tratta alcuni punti: TIAN SHU (2 cun a lato dell’ombelico), regola la circolazione dell’energia negli Intestini; ZU SAN LI (sotto il bordo inferiore della rotula, a lato della cresta tibiale anteriore), tonifica Milza e Stomaco; NEI TING (0,5 cun dietro il bordo della membrana interdigitale, fra il II e il III dito del piede), regola il qi cardiale, blocca il dolore.
La prima nemica dell’intestino irritabile è l’ansia. L’ideale sarebbe cercare di farsi scivolare addosso tutte le emozioni negative e prendere la vita con maggiore leggerezza. Può sembrare sciocco, ma non è un caso se lo stomaco è considerato il “secondo cervello“. Studi recenti hanno dimostrato che esiste un collegamento tra l’IBS e la serotonina: livelli anomali di questo neurotrasmettitore ,infatti, si traducono con problemi di defecazione e motilità intestinale.