Invecchiamento della vulva: come si evolve e cosa succede

Arianna Giago

La mia passione è la comunicazione, la considero un'arte. Ho avuto esperienze come articolista web e come collaboratrice presso un giornale su carta stampata della mia zona, mestiere che mi ha insegnato molto, più di quanto possano fare i libri, e mi ha fatto capire che quella del giornalismo è più di una professione, ma una vera e propria vocazione. Raccontare le storie degli altri, per gli altri. Raccontare il mondo attraverso i nostri occhi, è un compito davvero importante.

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Così come sulla pelle si vedono i segni del tempo, anche la nostra vulva subisce dei cambiamenti durante l’invecchiamento.

Conoscere il processo di crescita di uno degli organi che più dovremmo conoscere, e che invece è spesso considerato argomento tabù, è fondamentale. Scopriamo insieme come si comporta la nostra vulva mentre affronta, insieme a noi, l’invecchiamento.

Invecchiamento della vulva: le tappe

Anche la nostra vulva affronta il periodo della pubertà. Così come il seno, il corpo e la mente cambiano, quando cresciamo e passiamo dall’essere bambine ad essere piccole donne, anche la vulva cambia.

Durante la pubertà la vulva subisce una prima trasformazione, non solo a livello di funzionalità, ma anche esteticamente. L’intervento degli ormoni modifica la forma della vulva, ingrossandone le labbra e, gli ormoni, causano anche le prime perdite biancastre ben prima del primo ciclo mestruale e ne cambia anche l’odore.

La vulva a 20 anni: l’apice

Ma è attorno ai 20 anni che la vulva si manifesta nel suo apice. È la vulva di una donna ormai formata ma ancora molto giovane. La donna che si guarderà allo specchio durante questa fase, noterà che il colore dei tessuti che la compongono è molto chiaro e il pavimento pelvico è molto forte. Durante questo periodo, una vulva sana non ha bisogno di particolari trattamenti, se non di una corretta igiene intima.

È un organo che autoregola la sua flora batterica e intervenire con agenti esterni troppo forti la danneggerebbe.

La vulva a 30 anni: maternità e gravidanza

Generalmente il periodo dei 30 anni, per una donna coincide con la maternità. Con la gravidanza e, di conseguenza il parto, la vulva subisce inevitabilmente un ulteriore cambiamento. Cambiamento che spesso può purtroppo portare dei disagi come incontinenza per un primo periodo dopo il parto e prolassi vaginali.

Ma gravidanza o no, la vulva a 30 anni incomincia un vero e proprio processo d’invecchiamento. È il momento in cui diventa più scura e tessuti e pavimento pelvico perdono la tonicità che caratterizzavano l’organo a 20 anni. La secchezza vaginale, che a vent’anni poteva essere causata dalla pillola o da altri problemi, a 30 inizia a farsi persistente. Per prendersi cura della vagina durante questo periodo non solo è necessaria, come sempre una corretta igiene intima, ma sono consigliatissimi degli esercizi di ginnastica intima per il pavimento pelvico.

La vulva a 40 anni: la pre-menopausa

Anche la menopausa è un passaggio importante per la vita di una donna e della propria vulva. Durante i 40 anni il corpo di una donna si prepara per l’avvicinarsi proprio di quel periodo, ma ha ancora il ciclo. Per questo si chiama pre-menopausa. Qui gli estrogeni salgono e scendono, così come tutti gli altri fattori coinvolti nei processi di trasformazione della vulva.

Visivamente, la vulva perderà elasticità e le labbra si distanzieranno.

A 40 anni, per prendersi cura della propria vulva si potrà procedere con l’integrazione di estrogeni sotto prescrizione medica. Continuare con una corretta igiene intima, gli esercizi vaginali e anche una sana alimentazione, comunque, non potrà che portare beneficio alla nostra vulva, anche in età avanzata.

Il benessere della vulva

Quello che possiamo fare durante il processo di invecchiamento della nostra vulva è prendercene cura.

Oltre alla corretta igiene intima infatti, si possono fare esercizi di ginnastica intima specifici e anche una corretta alimentazione può essere utile per la salute del nostro organo.

La ginnastica intima

Così come per il resto del nostro corpo, anche la vulva trova beneficio negli esercizi di ginnastica. Ecco quindi che ne esistono alcuni fatti apposta per lei, chiamati esercizi di Kegel. Questo tipo di esercizi possono essere eseguiti ovunque e in qualsiasi situazione, perché si tratta di ripetere dei movimenti controllati ed assolutamente discreti. Vediamo insieme come farli.

Per prepararsi all’esecuzione di questi esercizi è necessario svuotare prima la vescica.

Eseguire gli esercizi a vescica piena infatti, può portare ad un indebolimento del muscolo. Successivamente si dovranno contrarre i muscoli del pavimento pelvico per circa 5 o 10 secondi e rilasciarli poi, contando sempre lo stesso periodo di tempo. Per trarre beneficio dagli esercizi di Kegel bisognerà ripeterli in serie da 10 per tre volte durante la giornata.

L’importanza dell’alimentazione

Per la salute della nostra vulva è importante mantenere intatta la flora batterica intestinale, poiché strettamente collegate.

Innanzitutto è importante mantenersi idratate bevendo tanta acqua, specialmente chi è soggetta ad infezioni di carattere spesso cronico come la cistite. Per una corretta alimentazione, bisognerà prediligere i cibi che agiscono positivamente sulla flora batterica. Yogurt, kefir, kombucha e miso sono cibi probiotici e fermentati da prediligere, perché sviluppano i così detti batteri buoni. Ma ci sono anche altri alimenti che possono rivelarsi validi alleati per la salute della nostra vulva.

Tra questi troviamo le verdure amare, che hanno proprietà disinfettanti.

Gli alimenti che contengono omega 3 e quindi frutta secca, semi ed ovviamente il pesce azzurro, che contrastano le infiammazioni. Per quanto riguarda la frutta, mirtilli e mele sono da prediligere. I primi hanno proprietà antibatteriche ed antinfiammatorie, le seconde attenuano i disagi causati dalla secchezza vaginale. A contrastare le infezioni e le infiammazioni ci pensano anche aglio, cipolla, curcuma e zenzero. A proposito di secchezza vaginale, cibi “esotici” come edamame, pastinaca ma anche rape sono indicati per contrastarlo, perché sono ricchi di sostanze estrogene.