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Capire quali sono i sintomi dell’ischemia cerebrale è importante. Saperli riconoscere potrebbe, infatti, salvare la vita. In questo articolo vedremo perché avviene un ictus, quali sono i sintomi da non sottovalutare e le cause della sua manifestazione.
Cos’è l’ischemia cerebrale
Per sopravvivere le cellule animali e vegetali hanno bisogno di nutrimenti. Questo nutrimento, però, può variare a seconda del tessuto cellulare, ovvero dell’insieme di cellule dello stesso tipo. Anche il cervello per sopravvivere ha bisogno del suo nutrimento: l’ossigeno.
Per giungere nel tessuto cerebrale, l’ossigeno viene veicolato dal sangue che a sua volta scorre nei vasi sanguigni. Nel nostro corpo, infatti, le arterie trasportano sangue ossigenato, mentre le vene quello ricco di prodotti di scarto. Questo meccanismo potrebbe incepparsi se nei vasi sanguigni c’è un ostruzione. Gli ostacoli, quindi, causerebbero una riduzione o sospensione del flusso sanguigno: l’ossigeno e il nutrimento destinati ai tessuti celebrali potrebbero così essere a rischio. Spesso l’ostruzione si risolve in modo spontaneo, altre volte, invece, se non viene eliminata mediante un tempestivo intervento terapeutico potrebbe causare gravi conseguenze. Quando il sangue ricco di ossigeno non giunge al cervello, dunque, si parla di ischemia celebrale.
L’ischemia cerebrale può manifestarsi con diverse intensità nel corpo umano. Nei casi più fortunati il problema è solo temporaneo e le complicanze si risolvono spontaneamente nel corso di 24 ore, o poco più. In questo caso non si è dinanzi a una vera e propria ischemia celebrale, per i medici si tratterebbe piuttosto di un attacco ischemico transitorio o di mini-ictus. Non sempre, purtroppo, tutto si risolve così. In alcuni casi i sintomi di ischemia possono prolungarsi oltre le 24 ore e provocare un vero e proprio ictus.
Ischemia cerebrale: sintomi
Saper riconoscere i sintomi di una ischemia celebrale può salvare la vita. Riconoscere un ictus significa evitare invalidità permanenti e addirittura la morte. Per questo motivo non bisogna sottovalutare la comparsa di sintomi: per eliminare qualsiasi sospetto è sempre bene consultare un medico.
Non tutti, però, potrebbero trovarsi a riscontrare gli stessi tipi di sintomi. Il corpo invia segnali diversi a seconda dell’area cerebrale danneggiata, dell’estensione e dal grado di riduzione del flusso di sangue. Alcune spie del problema, tuttavia, sono comuni e per questo non vanno trascurate. Di solito i sintomi di un’ischemia cerebrale sono:
- insorgenza dei sintomi all’improvvisa o nel giro di pochi minuti
- debolezza muscolare in metà del corpo
- perdita della sensibilità o intorpidimento delle braccia e del viso
- problemi alla vista in un occhio o visione doppia
- mal di testa e vertigini
- problemi deambulatori
- problemi di equilibrio
- mancanza di coordinazione
- difficoltà nel parlare e fare discorsi
- disturbi della coscienza
- difficoltà nello stare svegli
Se questi sintomi scompaiono da soli ed entro le 24 ore è probabile che si sia trattato di un attacco ischemico transitorio, noto anche come mini-ictus o TIA. Qualora i sintomi dovessero persistere è bene consultare un medico: potrebbe trattarsi, infatti, di ictus.
Ischemia cerebrale: le cause
Quali sono le cause che generano un’ischemia cerebrale? Come anticipato alla base c’è un ostruzione delle arterie che trasportano sangue ricco di ossigeno e nutrimento ai tessuti cerebrali. Ma perché si crea un ostruzione?
Nei vasi sanguigni l’ostruzione può essere o di tipo embolico o di tipo trombotico. Si parla di ischemia di tipo embolico quando ad esserne la causa è un embolo, cioè un grumo di sangue proveniente da altre parti del corpo. Le arterie dei tessuti cerebrali possono essere troppo piccoli per permettere all’embolo di passare, creando così un ostruzione. Si parla, invece, di ischemia di tipo trombotico quando la causa è un coagulo di sangue, cioè un trombo che si crea direttamente nel vaso interessato. Coagulandosi, il sangue si deposita e stratifica sulle pareti dell’arteria, restringendo via via il diametro del vaso sanguigno. Quindi, in questo caso, l’ictus si registra per una riduzione del flusso ematico.
Alcuni soggetti sembrano essere particolarmente esposti a questo tipo di problemi: individui con patologie cardiovascolari, in età avanzata, chi conduce uno stile di vita poco sano. Anche il fumo, l’alimentazione scorretta, la scarsa attività fisica e l’obesità possono essere fattori di rischio da non sottovalutare. L’ischemia celebrale non è ereditaria; tuttavia ci sono malattie ereditarie che potrebbero favorirne la comparsa: in particolare ipertensione arteriosa e diabete.
Consultare un medico, dunque, può salvare la vita. I sintomi descritti non devono essere assolutamente trascurati. Pensare di aver scampato il pericolo dopo un mini-ictus infatti è errato: il TIA andrebbe approfondito giacché è sinonimo di una circolazione non completamente efficiente.
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